Il cibo svolge un ruolo cruciale nei processi migratori e rappresenta un forte elemento di identità del emigrante con la propria terra d’origine. Attraverso il fenomeno delle migrazioni si sono attuati fenomeni di conservazione e trasformazione che hanno contribuito a creare una nuova realtà mobile e aperta, sia nell’ambito dei consumi che delle abitudini e modelli alimentari e, quindi, con il rapporto simbolico con il cibo. Tali processi hanno consentito la nascita di “cucine nazionali” derivanti proprio da contesti diasporici.
[su_pullquote]”Una cucina che dal suo iniziale carattere etnico è riuscita ad assurgere, con il tempo, a rango di haute cuisine” (Ernesto Di Renzo).[/su_pullquote] Il confronto tra la dieta mediterranea e i cambiamenti derivanti dalla globalizzazione e dai movimenti migratori ha comportato, nei consumi alimentari, un conseguente aumento di malattie cronico-degenerative. Ne deriva, da una parte, un consumatore di “junk food” che non sa riconoscere e dimentica la propria identità e un consumatore che sa riconoscere con la memoria dei sapori e degli odori, la propria identità di migrante.
Di questa tematica si discuterà alla Camera dei Deputati, nella Sala Iotti, a Palazzo Thedoli Bianchelli, in Piazza del Parlamento, 19 il 7 giugno alle ore 10.30 in una conferenza dal titolo “Come sa di sale lo pane altrui. Il cibo al cospetto dell’ esperienza migratoria in Nord America“. Interverranno l’Onorevole Fucsia Nissoli Fitzgerald, il Senatore Marco Siclari, il Professor Vincenzo Milione (Calandra Institute), il Consigliere Giovanni De Vita (Ministero Affari Esteri), Il Professor Antonino De Lorenzo (Università Tor Vergata), il Professor Ernesto Di Renzo (Università Tor Vergata), il Professor Paolo Martelletti (Università La Sapienza). A moderare l’ incontro la Dr.ssa Elisabetta Guidobaldi (Giornalista ANSA).
Per accreditarsi scrivere a gianni.lattanzio@gmail.com