Sono molte le SPA e i Centri benessere che propongono dei corsi di Yoga alle donne in stato di gravidanza. Per alcuni esperti si tratta di una semplice moda passeggera, legata più al marketing che alle reali potenzialità di questa disciplina. Un’opinione che pare contraddetta da nuovi studi, che mostrerebbero in maniera certa gli effetti benefici che lo yoga ha sulle future mamme durante questo delicato periodo, ma anche sul loro nascituro considerato che durante i nove mesi nel bambino si sviluppano alcune funzioni principali, sia fisiche sia emozionali, e inizia a delinearsi quella che poi diverrà la sua personalità. Ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire di più dell’argomento.
Lo yoga è un’antichissima dottrina indiana che pare risalga addirittura a oltre 5000 anni fa. Il primo trattato su tale disciplina, chiamato “Yogasutra”, venne stilato nel 200 a.C. Tale parola deriva dal sanscrito yui che letteralmente significa “unire”. Ed effettivamente il significato ultimo della disciplina yoga può riassumersi nella ricerca di un’unione, o meglio di un’armonia, tra mente e corpo, perseguibile attraverso una vasta gamma di esercizi. In Occidente lo yoga si è diffuso soprattutto negli anni ‘60, più per le sue doti curative e finalizzate al raggiungimento del benessere che per la filosofia sottesa che l’accompagna.
Agli occhi di una persona inesperta lo yoga può infatti sembrare solamente un complesso di posizioni curiose, “difficili” da sostenere per più di qualche minuto. In realtà molti ignorano che quella parte della disciplina, che ha un nome specifico, Hatha Yoga, è solamente la parte finale di un percorso prima di tutto interiore che deve essere affrontato per gradi, con costanza, e che a lungo andare si rivela positivo e rigenerante. Lo yoga, oltre le cosiddette figure (famosissima quella base del loto) comprende anche posture, che aumentando il flusso di energia nell’organismo e coinvolgendo ogni parte del corpo distendono le tensioni e apportano miglioramenti anche per la salute degli organi interni; esercizi fisici, che migliorano il tono, l’elasticità muscolare e il controllo del proprio corpo; tecniche di rilassamento, che aiutano la decontrazione fisica e psichica, utili contro affaticamenti muscolari e mentali e lo stress in generale; esercizi di respirazione e tecniche di concentrazione, che permettono di respirare meglio e favoriscono l’immissione di ossigeno, con miglioramenti reali della capacità polmonare, dell’apparato cardiovascolare e della pressione arteriosa.
Considerando che lo stato mentale della futura madre inizia a interagire con quello del bambino fin dal suo concepimento (è l’inizio di quello che viene chiamato “attaccamento” che interviene soprattutto dopo la nascita) risulta importantissimo stabilire da subito una comunicazione continuativa e duratura con lui. Comunicazione incentrata a donargli tranquillità e a renderlo partecipe di un’emozionalità quanto più possibile positiva. Praticare lo yoga durante questo periodo significa proprio sviluppare tale comunione tra madre e figlio, donando ad ambedue benessere psicofisico e nello stesso tempo rendendo più profondo questo tipo di legame naturale. La concentrazione, infatti, aiuta a percepire in maniera nuova e intima il proprio corpo e il suo interno e quindi a “cullare”, simbolicamente parlando, il proprio bambino. Inoltre, lo yoga aiuta a prendere coscienza di sé e quindi a rendere più facile da accettare il periodo di transizione e di enorme cambiamento, che la neo-mamma sta affrontando.