Siamo nel territorio della Serenissima , esattamente a Marocco di Mogliano, lungo il “Terraglio” la strada napoleonica che collega Mestre a Treviso, caratterizzata da molte ville in stile palladiano e ironia della sorte in una di queste, Villa Papadopoli, fu firmato l’atto ufficiale che consegnava Venezia, lo stato da mar e da terra al principe Metternich.
La storia facit saltus, al contrario della natura, le vicende umane spesso lo sottolineano e la villa dopo vari passaggi, perfettamente restaurata, oggi è sede della Banca Ifis. La Villa è stata donata dal nonno Giovanni Agnelli alla figlia Clara in occasione delle nozze con il principe Tassilo von Fürstenberg e da allora sua dimora con i figli Ira, Egon e Sebastien (fondatore e oggi presidente onorario di Banca Ifis). Grazie a lei e al secondo marito Conte Giovanni Nuvoletti, è stato avviato un grande progetto, inizialmente da lei condiviso con il famosissimo paesaggista Pietro Porcinai, per la trasformazione del parco adiacente alla Villa. Si potrebbe definire un parco di 22 ettari di bellezza (per chi non avesse dimestichezza con l’agrimensura 10.000 mq sono da moltiplicare per 22) ma la bellezza non si misura con gli strumenti, quindi oltre che “Parco Internazionale di Scultura” mi piace riferire la definizione del fotografo Andrea Garuti, che lo ha denominato “Parco delle sorprese”.
Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis ha voluto un progetto complesso che comprende il restauro del parco, lo studio e collocazione delle sculture di proprietà di Banca Ifis, realizzate da artisti internazionali, come Mitoraj e Colbert, la pubblicazione di un volume dal titolo “La Natura della Scultura contemporanea. Il Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis: storie, idee, visioni” (Skira, 2023). La volontà del presidente è chiara: dialogo col territorio.
Una recente giornata di studio ha avuto luogo il 2 ottobre nella bellissima Sala Teatro un vero spazio scenico opera di Luigi Vietti e decorato con stucchi floreali di Mirko Boccanegra, trasmessa anche in streaming, coordinata da Cesare Biasini Selvaggi, curatore d’arte e saggista, direttore di ExiBart: il titolo “La scultura contemporanea e il saper fare artigiano del Made in Italy”.
Un vero Public Program di grande attualità, che a diverso titolo e situazioni vede collaborazioni con istituzioni italiane del mondo della cultura, per esempio con la Biennale di Venezia e dell’economia. I temi svolti quanto mai attuali: l’Economia e valori della Bellezza (le maiuscole non sono casuali) le nuove sfide e opportunità tra fragilità e vantaggi competitivi da potenziare.
Tra i tanti interventi, quello dell’architetto Gottardo Bonacini, progettista di giardini e co-autore del volume descrittivo del parco, con Mariagrazia Dammicco. L’architetto è riuscito a rendere palpabile la bellezza del Parco che sicuramente è abitato da un genius loci gioioso, grazie al silenzio, alla luce, alla ricchezza delle differenti e rare essenze arboree, agli artifizi maravigliosi ma anche naturali studiati a partire dal 1985, annus horribilis per il gelo che colpì l’Italia e che rappresentò al contrario per Clara Agnelli una ripartenza.
L’appuntamento per il pubblico è per il 2024, ma gli eventi in Banca Ifis continueranno e saranno davvero kaleidoscopici, come suggerisce il nome del social impact lab (Kaleidos, appunto) voluto dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio. Le sorprese quindi continueranno.
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