Nell’immaginario occidentale la fabbrica ancor oggi rappresenta un luogo in cui l’importanza dell’individuo è legata alla sua capacità di produrre e creare valore economico. Sono passati diversi decenni dall’indimenticabile Charlot trasformato nel film “Tempi moderni” in uomo-macchina, totalmente spersonalizzato, che perde ogni connotato umano per diventare un semplice ingranaggio della catena di montaggio. Da allora sono stati fatti notevoli passi avanti nel tentativo di umanizzare, anche attraverso l’architettura, gli spazi della produzione. Mentre, un attento recupero di archeologia industriale, sta tentando di recuperare spazi dismessi, altrimenti destinati all’abbandono.
Sono tanti gli esempi possibili, dal più celebrato Lingotto di Torino al recente recupero di obsoleti stabilimenti industriali per finalità culturali, come quello realizzatosi a Reggio Emilia. Un originale e raffinato intervento che ha portato alla nascita in un ex fabbricato industriale degli anni ’40, del primo Centro italiano di “private wellness”: Via dei Gonzaga Studio.
L’idea che ha dato origine all’iniziativa è stata quella di riportare l’uomo con tutte le sue aspettative ed esigenze, all’interno di uno spazio che lo aveva visto fornire la sua forza lavoro in cambio di salari non sempre adeguati e in condizioni di vita lontani da quello che oggi consideriamo fonte di benessere. La sua centralità nell’ambito della filosofia progettuale, vuole essere il modo di restituirgli la dovuta attenzione e di assisterlo con la massima cura, nella soddisfazione di bisogni e desideri, estranei ai processi produttivi. Il concetto stesso di individuo, infatti, non appartiene alla catena di montaggio e alle linee di produzione, che escludono l’insopprimibile necessità di uno spazio proprio, entro cui interagire.
Via dei Gonzaga Studio, nelle intenzioni dello Studio Curli che ne ha curato la progettazione, è una struttura funzionale e accogliente, che come forma ideale di risarcimento, appare rispettosa di ciascun individuo e capace di far sentire gli ospiti “come a casa”. Non uno spazio per sbalordire né per mostrare grandezza e opulenza, ma un ambiente intimo e curato per far sentire ciascuno a proprio agio. Di qui la scelta, ad esempio, dell’area dedicata all’attività motoria, che innova decisamente la forma della tradizionale palestra. Non una sala piena di attrezzi, spesso priva di personale competente che indichi come e perché usarli, ma uno spazio in cui poter lavorare a piedi nudi su grandi tavole di rovere sbiancato, con due percorsi ben distinti, dove l’allenamento è seguito costantemente da istruttori altamente qualificati. Così anche la scelta della pavimentazione, prevalentemente in legno, risponde all’idea funzionale, umana e domestica che è alla base di Via dei Gonzaga Studio, consentendo a tutti, ospiti e staff, ove lo desiderino, di camminare a piedi nudi dappertutto, come farebbero in un ambiente che non pone eccessive pressioni.
Tale modello di benessere incentrato tutto sulla figura e sulle esigenze dell’ospite – cui un efficientissimo servizio di prenotazioni permette di programmare l’utilizzo dei trattamenti e delle cure – si manifesta con ogni evidenza negli aspetti architettonici e nell’arredamento adottato. La zona SPA appare all’ospite come un’affascinante e moderna opera d’arte, con i suoi toni marrone cioccolato, la grande vasca per la talassoterapia, la sauna svedese aperta all’esterno grazie a un grande cristallo, il bagno turco interamente rivestito di vetro mosaico. La zona ricevimento, invece, trova la sua eleganza nel contrasto tra la semplicità dello spazio e la ricercatezza del salotto, che è dominato da due lampadari di Murano, e da un sofà della prima metà dell’800 che accoglie gli ospiti comodamente e con stile, in uno spazio interamente pervaso da un’atmosfera accogliente ed evocativa.
A questo risultato ha contribuito la partnership con PI.CO Wellness, che ha effettuato l’analisi del mercato, del bacino di attrazione, della domanda e delle possibili soluzioni da offrire alla clientela. L’ing. Salvatore Picucci, responsabile della società, ci ha detto: “proprio questo ambiente, così intimo e caldo, ma anche salutare e rigeneratore, è il fattore più suggestivo e intrigante, capace di sedurre l’ospite, a conferma che la seduzione consiste nella capacità di una persona o di un luogo di entrare nel cuore senza sfiorare la pelle. Si tratta di un Centro benessere originale e funzionale che può aiutare l’ospite a interiorizzare davvero la sua ricerca di benessere e felicità”.