Il triangolo compreso tra San Babila, il Duomo e via Montenapoleone, è considerato il cuore pulsante di Milano. A pochi passi dalla Scala, nella vecchia sede della banca IMI di Corso Matteotti, si trova il Boscolo Hotel Exedra.
Il palazzo, risalente agli anni venti del secolo scorso, è stato completamente ripensato nell’ottica di una hotellerie moderna e funzionale, e vuole distinguersi per il proprio concept di albergo “aperto alla città”. Il progetto s’inserisce nel processo di riqualificazione urbana che anticipa il prossimo Expo 2015 e ha come obiettivo la conquista di un target di clientela molto ampio, che gravita all’interno del mondo della moda, del design e dell’arte, oltre che alle persone che visitano Milano, per turismo e affari. Il denominatore comune è l’appartenenza a una fascia alta di pubblico che cerca la combinazione fra l’eccellenza dei servizi e l’esclusività della location.
La proprietà ha scelto di affidare la progettazione a due diversi professionisti: al milanese Italo Rota la parte strutturale e le stanze, e al fiorentino Simone Micheli, l’importante area benessere che arricchisce i servizi della struttura. Italo Rota, riconosciuto professionista con esperienze in tutto il mondo, ha caratterizzato il suo intervento con un complesso di forme, soluzioni e colori che rappresentano un qualcosa di molto originale nel mondo dell’hotellerie meneghina. L’albergo, infatti, anche a causa della particolare conformazione dell’edificio, ha un andamento curvo, movimentato e divertente, al punto che non ci sono due stanze uguali tra loro, riuscendo così a esprimere un concetto di estrema personalizzazione dell’offerta. Inoltre, l’idea di un “urban hotel” riprende e rielabora la lunga e prestigiosa tradizione dell’architettura moderna italiana e in particolare milanese, con richiami che partono dalle opere di Gio Ponti e utilizzano molte eccellenze del made in Italy, dal design all’arredamento, dalla tecnologia ai materiali. Ed è proprio la scelta dei materiali che ha messo a dura prova maestranze e artigiani coinvolti nell’impresa. A esempio, non è stato facile posare il marmo Calacatta, utilizzato nell’ingresso, “a macchia aperta” con le venature di una lastra che proseguono sull’altra o il pavimento della Museum Hall di granito color “nero India” per non parlare di un’altra curiosità, le pareti e i soffitti di uno dei ristoranti che sono di marmo proveniente da una cava turca. Anche il colore è stato un aspetto su cui si è concentrato il lavoro dell’architetto Rota, con il rosso, che prevale nell’arredamento a richiamare il design italiano, le grandi poltrone degli anni sessanta, il sipario della vicina Scala, il mondo di Valentino e della Ferrari. Un rosso che brilla anche per una esigenza pratica: ci troviamo in una strada grigia con una forte presenza di granito. Un altro importante elemento progettuale è stata la scelta di conservare la vecchia facciata, senza alcuna insegna, con grandi vetrine acquari aperte sulla strada, che fanno intuire cosa si trova all’interno.
Una volta superata la soglia d’ingresso, sorprende il confronto con una reception praticamente invisibile, perché non è il bancone che fa accoglienza ma la persona. Chi arriva viene accolto, in un rapporto one-to-one con il personale, nel modo che ci aspetta in una struttura di questo livello, dopo una giornata di lavoro. Le camere sono 154, di cui 8 Junior suite e 3 presidential suite, (la più ampia è di 600 mq dotata di piscina, ascensore e cucina privati) tre ristoranti, una champagnerie, una originale lambruscheria e diverse sale congressi.
Al piano inferiore, raggiungibile attraverso una sinuosa scala, si trova la grande SPA ideata da Simone Micheli, considerato uno dei più prestigiosi progettisti a livello internazionale. Il Centro benessere, appare coerente con il contesto generale dell’albergo, ma la cesoia fra il lavoro dei due architetti appare netta. L’incarico a Micheli è stato conferito, infatti, con l’obiettivo preciso di creare un ambiente capace di generare profonde stimolazioni psico-fisiche, e il risultato è uno spazio in cui emerge l’essenzialità delle forme geometriche dal forte valore evocativo ed emotivo di luci e colori che, tramite connotazioni simboliche metafisiche, agiscono direttamente sulla psiche.
Distribuita su 600 mq, la SPA, presenta un desk di ingresso esterno retroilluminato, lucido e bianco, che accoglie l’ospite e lo introduce in un paese incantato, all’interno del quale si possono percepire emozioni spaziali nuove e imprevedibili. Dalla grande vetrata che divide la zona relax, si intravede uno spettacolo di luci e riflessi, un’articolazione di superfici plastiche, e s’inizia un camminamento stretto e lungo, una sorta di ascesa emotiva, verso l’esplosione sensoriale finale, scandito da un lato, da numerose vetrine espositive galleggianti e dall’altro, da porte d’ingresso in vetro acidato che conducono alle cabine trattamento. Gli arredi sono semplici, morbidi e rigorosi, esaltati dai giochi di luce e colore, ottenuti da una mirata e attenta illuminazione. L’ambiente cambia: rilassante e poi stimolante, i toni sobri ed eleganti. Il pavimento è in pietra di prun, il mobile lavabo e le mensole sono bianco lucido. Le rifiniture, dalle rubinetterie alla grafica riportata sulle porte di ingresso, le maniglie delle porte e quelle delle ante della grande armadiatura a parete di colore verde acido, sono studiate al dettaglio per creare un organismo completo e autosufficiente. Al termine del percorso, superati gli spogliatoi, si giunge lì dove si aprono bolle specchianti, macroscopiche gocce di “metallo fuso”, realizzate in materiale plastico cromato, che risplendono dal soffitto, s’illuminano e cambiano colore, si intensificano, si moltiplicano e diventano come bollicine che risalgono il collo di una bottiglia per avvicinarsi, via via, alla grande piscina. Alberi sinuosi ondeggiano in un pantagruelico girotondo generando una atmosfera singolare; due lucernai circolari come grandi occhi si fanno largo tra le mille bolle e illuminano la piscina, mossa appena dai giochi d’acqua e dalla panca idromassaggio. Quattro docce sensoriali, due calde e due fredde, il fabbricatore di ghiaccio che si apre sull’esterno con un macro foro e le cellule con sauna e bagno turco, rivestite interamente a specchio fanno da sfondo a questa nuova realtà di benessere.