Che bello viaggiare lungo il Naviglio della Brenta (o abitarvi come nel mio caso) conoscere palmo a palmo le rive, spiare le anatre e anatrine, spettacolari oche, gabbiani, aironi, osservare le Ville Venete, chiacchierare con i loro proprietari, studiare la storia vera e le leggende (tante) che riguardano il fenomeno, unico al mondo, creato in questi luoghi dalla nobiltà veneziana tra il ‘400 e il ‘900. Secoli d’oro che hanno regalato all’umanità Andrea Palladio e il Palladianesimo e pittori come Tiepolo e figli. Qui è importante ricordarlo, tutti i giorni arrivavano, soggiornavano i viaggiatori del Grand Tour che avevano come meta Venezia.
A fronte dei lupi di mare chi è salito a bordo il 6 luglio 2023 dell’imbarcazione panoramica della flotta Delta Tour di Rudy Toninato si è sentito un lupo… di fiume e di laguna pronto a sfidare le poche gocce che cadevano e fidandosi molto delle previsioni del Capitano che aveva assicurato un sole splendido.
Così è stato. A bordo giornalisti, guide turistiche, artisti e fotografi, Roberta Vianello consigliere della Regione Veneto, l’Assessore al traffico e Vice-Sindaco di Stra Mario Ferraresso, Assonautica, l’Associazione dei Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana APS – Riviera del Brenta che ha pubblicato 12 volumi su Luoghi e itinerari della Riviera del Brenta e del Miranese grazie all’instancabile opera dell’architetto Antonio Draghi, proseguita dall’architetto Mauro Manfrin, i Sommelier rappresentanti delle associazioni Fisar e A.I.S, il Movimento Turismo del vino, Coldiretti, la rete dei Circoli Wigwam di Efrem Tassinato, presidente e giornalista agronomo, che promuove le produzioni del nostro territorio o italiane attraverso Club di Progetto, VDV (Venezia da Vivere) network di web magazine, il canale televisivo Televenezia, social media ed eventi, Editori e Influencer del mondo enologico.
A bordo un altro “capitano” Daniele Fiorotto della Fiorotto 1934, di Nervesa della Battaglia ove produce vini bianchi, rosé e rossi di pregio. Lui e Mauro Genovese, responsabile degli eventi dell’azienda hanno accolto una cinquantina di ospiti per questo press tour inaugurale. Scopo del viaggio: presentare e “collaudare” la crociera fluviale da Dolo e Mira, in passato le cittadine preferite da pittori e vedutisti veneziani, al ritmo lento e secondo il respiro del fiume che ogni tanto si interrompe per l’apertura delle chiuse e dei ponti girevoli che predispongono il viaggiatore alla visione di Venezia. Chi viene da città lontane frena, rallenta e si prepara a un viaggio davvero slow.
Mauro Genovese ha presentato uno ad uno gli altri partner del progetto: Do-Eat Ricevimenti che ha punteggiato elegantemente le soste con squisiti assaggi e manicaretti composti da prodotti locali, stagionali e sostenibili, abbinandoli ai vini Fiorotto 1934, e l’Agenzia 2R Sport & Events che in questo progetto si occuperà principalmente della creazione di esperienze tailor made per aziende e gruppi privati che vorranno fare di “UN FIUME diVINO” un’esperienza su misura. Daniele Fiorotto, Edoardo Cibin e i suoi angelswine, hanno colpito tutti per la loro gentile disponibilità. Le persone che si sono succedute al microfono hanno destato il giusto interesse e la navigazione è avvenuta tra persone consapevoli di condividere una bella e inedita esperienza che verrà ripetuta in più date e commercializzata da numerose agenzie.
Le visite guidate a due Ville di Mira quasi confinanti tra loro – Valier e Valmarana -hanno coinciso con i primi assaggi degli spumanti Fiorotto e dei piccoli amuse-bouche della Do-Eat Ricevimenti. Gli ospiti hanno immaginato l’eleganza dei ricevimenti ed eventi che avvenivano e tutt’ora avvengono in queste location ma soprattutto si è potuto sperare in un nuovo umanesimo e ritorno al buon gusto e buone maniere. A proposito Daniele Fiorotto ha ricordato che a Nervesa è nato Il Galateo di Monsignor Della Casa e che all’azienda quando organizza gli eventi nella sua “bellussera” un antico metodo di coltivazione della vite , che dispone i tralci a raggera, arrivando anche a 4metri d’altezza, ci tiene a dimostrare non solo la bontà dei vini e dei prodotti caseari e salumi, ma anche la gentilezza e le buone maniere dei collaboratori.
Rudy Toninato, il capitano e proprietario della Delta Tour ha raccontato molto del futuro auspicabile e possibile di una rinascita della nautica fluviale. La visione dall’acqua di Villa Foscari alla Malcontenta ha zittito tutti perché vederla dalla barca aggiunge un’altra dimensione plastica (è enorme, grandiosa) e lascia un’emozione indimenticabile. Superata la Villa e alcune chiuse, finalmente l’apertura e la visione dello skyline di Venezia, la Dominante, e questo appellativo non lascia dubbi anche sul rapporto Venezia-Riviera del Brenta. Improvvisamente le onde si sono fatte sentire e allegramente col bicchiere in mano e degustando i prodotti e le ultime etichette dei vini Fiorotto, tra le quali un rosé frutto di pressatura di pregiati rossi acini di Pinot nero, che si potrebbe confrontare con qualche sussiegoso champagnino, e un ottimo Merlot in purezza, abbiamo levato in alto i calici per un brindisi augurale ridendo perché un po’ malfermi sulle gambe, non a causa della bontà dei vini ma del moto ondoso del canale della Giudecca.
Michele Ghedin, una guida preparatissima che aveva prima duettato con l’attrice Marzia Bonaldo in piccole pièces in dialetto, pardon, lingua veneziana, si è prestato ,mentre la barca passava davanti alle due colonne di Marco e Todaro, dove la Serenissima giustiziava i rei e dove è nato il gioco d’azzardo autorizzato, a spettegolare con la sottoscritta, sulla nascita del gioco del Lotto , dell’apertura del “Ridotto” e dei “casini” dove si giocava con tutti i giochi d’azzardo possibili. Il famoso poeta Baffo ne sapeva qualcosa.
Un rapido flash anche sul mondo delle cortigiane (fiocchi o sciarpe gialle, zoccoli di 40 centimetri occhio signore!) erano le protagoniste assolute soprattutto in occasione del Carnevale. Di cortigiane ne sa molto anche villa Contarini dei leoni a Mira. D’estate quel mondo folle si ritrovava lungo la Brenta, che era “quasi borgo di Venezia”, fiume silenzioso, che se oggi potesse parlare racconterebbe storie vere che ha visto accadere o che forse non racconterebbe per pudore, al contrario di Giacomo Casanova che ci ha lasciato ampi particolari o Goldoni, che ha colto con la sua ironia in ritratti teatrali l’essenza della dolce vita dell’epoca.
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