Secondo molti studiosi di architettura, Ferrara può essere considerata la prima città moderna d’Europa. Nel 1484, il duca Ercole I d’Este con l’aiuto dell’architetto Biagio Rossetti iniziò la costruzione dell’Arianuova, un insieme di palazzi e aree verdi collegate fra loro tramite un preciso schema di strade, basato sul progetto romano del cardo e del decumano, all’incrocio dei quali fu collocato il cosiddetto Quadrivio degli Angeli. Ne scaturì uno straordinario progetto urbano, primo esempio in Europa, di città signorile, soleggiata, allietata dal verde dei giardini ducali e patrizi. Oggi il centro storico della città rappresenta un ottimo esempio di città medioevale ben conservata, con monumenti, palazzi, chiese e strade storiche, a iniziare dal Castello Estense, edificio in mattoni a pianta quadrata dotato di quattro torri difensive con altane e circondato da un fossato colmo d’acqua. Tutto ciò, unito alle splendide mura, dai numerosi baluardi difensivi e lunghe circa 9 chilometri, hanno fatto sì che nel 1995 l’Unesco inserisse Ferrara nella lista dei patrimoni dell’umanità. Secoli dopo, la presenza degli Estensi si sente ancora nell’aria e nella vita quotidiana intorno al Palazzo Municipale che rappresentò la prima dimora della famiglia. Iniziato nel 1245, assunse le dimensioni odierne verso il 1481, con l’imponente “Scalone d’onore” e la cupola cinquecentesca.
Altrettanto importanti sono le Delizie estensi, un insieme di 19 ville nel territorio ferrarese che costituivano i luoghi di ritiro estivi e di svago degli Este, collegati alla città tramite canali navigabili, e il Giardino delle Duchesse, antico spazio all’aperto dedicato alle signore della corte Estense e oggi ristrutturato, dopo anni di abbandono. Fra le donne della famiglia d’Este che ancor oggi si ricordano ci sono Beatrice, duchessa di Milano e moglie di Ludovico Sforza, e Isabella che sposò il 12 febbraio 1490 Francesco II Gonzaga, marchese di Mantova. Figlie del duca Ercole I e di Eleonora d’Aragona, Beatrice e Isabella ebbero in gioventù una educazione di grande impronta culturale e furono esposte a molte delle idee del Rinascimento. In particolare Isabella divenne un’appassionata collezionatrice di sculture romane che collocava in uno studiolo privato all’interno della reggia dove risiedeva. Dedicato alla Duchessa Isabella è l’omonimo hotel a 5 stelle, ospitato in una dimora cinquecentesca che rappresenta uno degli esempi più affascinanti della Ferrara Rinascimentale. Circondato da antichi vicoli medioevali, con trattorie ed enoteche, che offrono al visitatore la possibilità di gustare le testimonianze di una tradizione perfettamente viva. Si dice che Isabella fosse così appassionata di simposi e banchetti che nel 1490 commissionò il primo bellissimo servizio da tavola in ceramica graffiata, esaltando in tal modo l’arte della tavola che già affondava le sue radici nella storia della città. Nel ricordo di ciò, nell’albergo a lei intitolato, grande attenzione è stata data alle sale ristorante che offrono un’atmosfera particolarmente raffinata, con i soffitti a cassettoni e fregi in oro zecchino, autentiche porte laccate del ‘500, camini dai colonnati antichi, affreschi di splendidi colori opere della scuola ferrarese. L’Hotel dispone di 21 camere standard e 6 suite, modernamente attrezzate ma rispettose dell’atmosfera originaria.
La storia della dimora ha portato a interrogarsi su quale fosse lo stile più adatto per la SPA, che oggi si presenta come un piccolo gioiello per il benessere di circa 150 mq. La scelta è caduta su un progetto di architettura d’interni e illuminotecnico dell’Arch. Simone Micheli che ha impreziosito uno spazio di per sé minuto con un idea sorprendentemente surreale, dotandolo di ogni tipo di comfort e di una magica, accogliente atmosfera, come in un sogno a occhi aperti. “Con la SPA Duchessa Isabella – afferma Simone Micheli – ho voluto realizzare un concentrato di elementi sinestesici, un luogo polisensoriale accattivante e allo stesso tempo fortemente ospitale, con lo scopo di regalare ai clienti un’oasi di assoluto relax all’insegna del benessere, della bellezza e della modernità.
SPA Multisensoriale
Fantasia, colore, tridimensionalità sono tutti elementi creativi che compongono la SPA e che hanno ispirato questo prezioso spazio dedicato al wellness, in una città dal passato grandiosamente affascinante”. Cuore della struttura benessere è la longilinea piscina che si distende lungo la parete della stanza principale, coperta in alto da un cielo di metalliche semisfere specchianti e con sinuose proboscidi lilla che lateralmente lasciano cadere l’acqua nella vasca con idromassaggio riscaldato. La pavimentazione in pietra naturale mette in comunicazione la piscina con l’ambiente adiacente, che ospita le docce cromo-emozionali come ondulate e fluide bocche lilla che scendono dall’alto. Una superficie in vetro trasparente, movimentata da fluttuanti disegni circolari, ricopre la parete che delimita lo spazio che, interrompendosi, permette all’ospite di accedere all’area relax.
Qui sono disposte solide e ampie poltrone relax in sky idrorepellente rosa, dall’ampio schienale e comoda seduta. Il soffitto, secondo una continuità estetica ed emozionale, è ancora costellato di bolle argentee in cui l’ospite si specchia in un divertente e rilassante gioco di forme, come in un sogno, una visione surreale. Proseguendo lungo l’ampio corridoio s’incontrano una cabina per i trattamenti, interamente in pietra chiara le cui venature naturali cullano l’abbandono preparando l’ospite alle cure e ai massaggi realizzati con gli esclusivi prodotti della [comfort zone]. Pochissimi gli arredi: un grande lettino rosa, uno specchio retro-illuminato in blu cobalto e un mobiletto sospeso, tutti dai contorni morbidi, flessuosi, dolci.
La porta in vetro opaco, incorniciata da una fascia bianca, ha angoli arrotondati, ribadendo un senso di fluidità e generosa accoglienza. Un secondo ambiente ospita il bagno turco, essenziale, sobrio quasi spirituale: soltanto due sedute in resina laccata bianca emergono dai bagliori luminosi che si distendono sull’asciutta superficie in pietra – del pavimento e delle pareti – colorando di fucsia o di turchese la stanza, con il risultato di un affascinante contrasto tra contemporaneità sintetica e bellezza primordiale. Similmente minimale, è l’effetto emozionale della sauna, posizionata in fondo al corridoio: un ambiente dove la luce trafigge i vuoti orizzontali della seduta continua ad angolo, avvolgendo l’ospite in una soffusa e calda luce rossastra oppure di una rigenerante atmosfera verde. La SPA Duchessa Isabella è un luogo multisensoriale, inatteso e anticanonico, elegantemente contemporaneo nelle luci, nelle forme e nei materiali, dove l’incanto si modella seguendo soluzioni estetiche lontane dalle convenzioni, e ricercando al tempo stesso la loro familiarità nei meandri delle sensazioni umane. Un eclettismo della contemporaneità che genera uno spazio inatteso, accogliente, intimamente piacevole.