Gli anziani del terzo millennio sono i più attivi e longevi della storia dell’umanità: questo è quanto emerge in sintesi dall’ultimo rapporto OCSE dedicato alla Terza età, a cui fa eco la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), secondo cui si possono considerare “anziane” le persone dai 75 anni in su.
Un sessantacinquenne di oggi ha la forma fisica e cognitiva di un quarantacinquenne di trent’anni fa. I nuovi senior infatti,sono attivi e dediti alla cura di sé: fanno sport, sono attenti all’alimentazione, utilizzano le ultime tecnologie per comunicare, vanno spesso a teatro e al cinema, hanno una vita sentimentale soddisfacente.
“Per la maggior parte degli anziani – afferma Ketty Vaccaro, Responsabile area Salute e Welfare Fondazione CENSIS – lo stato generale della salute è ormai indissolubilmente legato al senso di responsabilità e all’autoregolazione, in sostanza gli anziani sono sempre più consapevoli del fatto che è la cura di sé, attraverso l’adesione ad una serie di regole che contemplino un’alimentazione equilibrata, l’attività fisica ed il controllo dei fattori di rischio, che consente di preservare nel tempo lo stato di salute”.
È necessario quindi un nuovo approccio alla odontoiatria geriatrica, un cambiamento della professione che coinvolge non solo l’aspetto clinico, dominato dalla tecnologia e dai protocolli sempre più rigorosi, ma si estende anche al modo di relazionarsi con il paziente, recuperando la dimensione emozionale e culturale della cura, il rispetto dell’individualità, l’aspetto etico.
Un esempio di questo cambio di paradigma della odontoiatria geriatrica è rappresentato dal Progetto Silver, ideato da Lea Di Muzio e realizzato da DentalBreraClinic, studio odontoiatrico situato in via Brera a Milano, di Stefano Gracis e Matteo Capelli, due professionisti che vantano una lunga esperienza clinica e un continuo confronto con realtà internazionali.
Nello studio, i pazienti vengono accolti dal coordinatore terapeutico in una saletta riservata dove i colloqui si svolgono all’insegna dei dettami della medicina narrativa (Narrative Based Medicine). La narrazione rappresenta la modalità per entrare nel mondo interiore del paziente, spesso fragile, vulnerabile, come quello dei molti anziani che vivono in solitudine. Attraverso il pensiero narrativo emerge una complessa tessitura di accadimenti, trame e orditi che si intrecciano, mettendo in relazione esperienze, situazioni passate e presenti.
“La creatività narrativa – sostiene il sociologo Antonio Censi – può diventare una risorsa insostituibile per fronteggiare e padroneggiare la difficile esperienza del declino fisico. Le narrazioni dell’invecchiamento corporeo possono declinarsi secondo tonalità sentimentali diversificate e, a volte, contrapposte”
Il Progetto Silver prevede che il paziente venga inserito in uno dei due percorsi di cura contrassegnati dai colori verde, se non si evidenziano particolari problematiche, arancio se si rilevano patologie sistemiche, come ad esempio il diabete, per monitorarne l’evoluzione. Elemento fondante del Progetto Silver è infatti l’approccio interdisciplinare alla cura: l’attività clinica relativa alla terapia dentale viene affiancata da quella svolta da un team di medici specialisti come lo gnatologo, il patologo orale, il nutrizionista.
La bocca, in una visione interdisciplinare della odontoiatria, fa da “sentinella” della salute, intercettando quelle forme patologiche o disfunzionali che si possono manifestare con l’avanzare dell’età. L’inarrestabile processo d’invecchiamento interessa infatti tutte le strutture dell’organismo, facilitando la comparsa di forme patologiche o disfunzionali, in grado di condizionare nel soggetto anziano la vita sociale e famigliare: si pensi alle forme di dolore persistente e cronico, ad alcune forme di disturbi oto-vestibolari quali la vertigine e l’instabilità statica e dinamica (dizziness), si pensi agli acufeni, ai disturbi del sonno (bruxismo) e a quelli respiratori nel sonno (le apnee notturne).
Il Progetto Silver è aperto verso il mondo esterno, nell’ottica di una medicina che dovrà essere sempre più integrata e multidisciplinare. Vengono organizzati periodicamente incontri con medici e geriatri per presentare i casi-studio dei pazienti, in cui si evidenzia la forte correlazione delle malattie sistemiche, proprie dell’età, con i problemi del cavo orale, instaurando un clima imperniato sulla collaborazione e sulla condivisione di esperienze e metodologie. Il prossimo incontro che si terrà nel prossimo novembre verterà sul tema “Diabete e malattie del cavo orale: una stretta relazione” e si inserisce nel quadro delle iniziative organizzate in occasione della Giornata Mondiale del Diabete.
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