Durante una delle sue lunghe passeggiate sulla Plose, nel 2007 l’albergatore altoatesino Alois Hinteregger ha scoperto un edificio nascosto nella rigogliosa vegetazione. La struttura, usata in passato come sanatorio e stazione climatica e immersa tra i boschi, prende nuova vita dopo essere stato trasformato in albergo.
Insieme al figlio Stefan e alla nuora Teresa, è stato realizzato un rifugio hideaway esclusivo e “silenzioso”, chiamato Forestis, che condurrà gli ospiti in un mondo dove il lusso più grande è stare in silenzio a contatto con la natura. Sono proprio loro a raccontarci come hanno vissuto in queste ultime settimane l’emozione della nuova apertura mista alle criticità aggiunge dalla crisi pandemica. “Quello che non è cambiata è la voglia di offrire ai nostri ospiti un’esperienza personalizzata, che possa toccarli nel profondo e restare nei loro ricordi una volta tornati a casa.”
Nei dettagli a cui fare attenzione si è aggiunta anche la necessità di dover rispondere al tema sanificazione e salute: “In questa situazione dobbiamo prendere tutte le precauzioni necessarie per non limitare il nostro concetto di corpo e mente. Installeremo una telecamera a infrarossi per il rilevamento della febbre all’ingresso per testare ogni ospite e dipendente dell’hotel. Questi test saranno supportati da un test Covid-19 e da un test sugli anticorpi. Questi test ci garantiscono la possibilità di creare un’area senza Corona e poter offrire il nostro particolarissimo concetto all’ospite in un ambiente quasi normale. Dovrebbe essere vacanza e relax per i nostri ospiti.“
A essere ripensata sarà la relazione con il cliente, sin dalle sue fondamenta: “La fiducia nel turismo certo non può essere raggiunta rapidamente. Il settore ha bisogno di riprendersi gradualmente, già nella fase di convivenza con COVID-19. Ristabilire la fiducia e la disponibilità al viaggio dei turisti è uno dei nostri più grandi desideri. Il viaggio deve fornire sicurezza a tutti i nostri ospiti per tornare a casa sani e salvi. Sicurezza in termini di salute, esperienza e grado di riposo. La collaborazione tra albergatore, ospite e dipendente deve essere rafforzata e tutti noi dobbiamo sostenerci a vicenda. Questo ci ispira fiducia e allo stesso tempo la sicurezza di cui abbiamo bisogno per poter viaggiare “normalmente” anche in futuro.“
Dove avete deciso di intervenire per riprogettare la vita dentro l’albergo: “Non ci saranno buffet nel ristorante, tutta la nostra offerta culinaria sarà servita. Anche nell’area benessere prenderemo alcune precauzioni per poter attuare i nostri trattamenti. Lavoreremo soltanto con guanti e mascherine in tutta la casa e saranno previste diverse postazioni per l’igiene oltre a ripensare le nostre aree di accoglienza con vetro per garantire la minima distanza.“
E la proposta benessere ha subito cambiamenti? “Tutt’altro, anzi siamo certi che aver inserito una stanza dedicato allo Wyda, lo yoga europeo della meditazione sarà ideale per calmare la mente, allenare la percezione e la concentrazione, rilasciare blocchi e armonizzare il flusso di energia.“
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