Appena tornato da un soggiorno trascorso in Alpe di Siusi nell’Icaro Hotel mi sono collegato all’account Instagram “Accidentally Wes Anderson“, e ho inviato alcune foto di questo iconico albergo a a pochi chilometri da Castelrotto. Gli amanti del cinema sanno che Wes Anderson è il regista texano, autore di The Grand Budapest Hotel e I Tenenbaum, conosciuto per il suo stile iconico e curato in ogni aspetto legato all’estetica. Fra simmetrie e punti di vista, dettagli e palette cromatiche, ogni fotogramma di un suo film rappresenta una firma inequivocabile. Dal 2017 questo account raccoglie tutte le location reali che i suoi ammiratori gli vogliono proporre come un set cinematografico. Ci sono vecchi fari a strisce rosse e bianche, casinò in legno ai piedi del Monte Bianco, stazioni ferroviarie attraversate da treni a vapore, binocoli a gettone sul molo di un lago.
Da ora, fra le tante immagini in archivio, in cui gli alberghi hanno senza dubbio un ruolo importante – ci sono anche le mie che raccontano uno degli hotel più spettacolari delle Dolomiti. Sicuramente un valido candidato per un set cinematografico che piacerebbe a Wes Anderson. Il design dell’Icaro Hotel è stato curato da MoDusArchitects, studio fondato da Sandy Attia e Matteo Scagnol, con la guida ispirata della proprietaria Angelika Sattler. L’intervento ha voluto valorizzare le storie e i cimeli di famiglia per arricchire le superfici dell’albergo in una formula chiamata cabinet of curiosities, che vuole esprimere una versione originale del folklore delle Dolomiti. Persone e libri, animali imbalsamati e oggetti insoliti sono stati scelti per essere messi in mostra come piccoli tesori: la reception, lo shop e l’area lounge sono gli ambienti che maggiormente sono caratterizzati da questa eclettica scelta.
Da un lato le alcove in legno con divanetti rivestiti in tessuto riprendono gli interni dei classici rifugi locali, dall’altro i monoliti in marmo grigio del bancone bar e buffet sottolineano l’attenzione sulla ricerca gastronomica contemporanea proposta dal ristorante. Il tradizionale rivestimento della stube in legno è stato trasformato in una superficie di pannelli in feltro scanditi da intagli di colore giallo. Al piano seminterrato, si trova la SPA con l’area umida e una piscina indoor aperta sul panorama del Massiccio dello Sciliar. L’effetto che se ne ricava è un rapporto diretto con la natura e le montagne circostanti.
Posta a circa 2000 metri, la struttura originale è del 1936, è stata completamente ristrutturata nel 2021, ha le sembianze di un’ala che si libra in cielo tra le montagne. La raffinatezza della linea progettuale è accentuata dal ricorso al legno di larice che la ricopre. Al lavoro ha collaborato il marito delle proprietaria, Hubert Kostner, con interventi pensati per offrire un’interpretazione personale del mito di Icaro. In quanto artista, contribuisce alla vitalità dell’albergo con la programmazione di cicli di mostre con artisti locali invitati a esporre le proprie opere.
Non so se la mia segnalazione stimolerà mai la curiosità di Wes Anderson che in un prossimo viaggio in Italia potrebbe trovare il tempo di visitare un’ideale location per uno dei suoi set. Nel frattempo, per chi voglia, in qualunque stagione, staccare la spina e librarsi in volo come Icaro, dominando dall’alto uno dei panorami alpini più spettacolari al mondo.
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