Amore e rispetto per la natura si apprendono sin da piccoli. Il gusto per l’ospitalità arriva in età più matura, quando si inizia ad apprezzare la condivisione e il piacere della convivialità. Infine, il benessere: uno stato che non prevede età ma si concretizza solo nelle corrette condizioni e nel giusto stato d’animo. La storia personale di Franz Hinteregger abbraccia buona parte di queste dimensioni dello spirito umano e sono tutte visibili all’interno del suo albergo a Luson, il Naturhotel Lüsnerhof.
In gioventù le sue estati erano segnate dal gregge che accompagnava a pascolare e dalla vita in malga, anni di formazione e di scoperta, che hanno lasciato in dote una approfondita conoscenza delle piante e delle loro qualità curative. Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero sono naturalmente aumentate le competenze imprenditoriali e le opportunità di viaggiare e scoprire il mondo. La sua fervida creatività, alimentata da un grande carattere, lo portano a trasformare quella che era una piccola pensione familiare di 15 camere, a pochi chilometri da Bressanone, in un tempio del benessere, soprattutto per le coppie che cercano un soggiorno riservato e particolarmente curato. La struttura dell’albergo si sviluppa all’interno di un grande giardino su più edifici, frutto di interventi che si sono susseguiti nel corso degli anni, quasi rispondendo all’esigenza di introdurre ogni anno qualche novità da presentare agli ospiti e soprattutto di soddisfare il gusto del proprietario che si è sempre impegnato in prima persona nello sviluppo dell’idea e nella sua implementazione tecnica e progettuale.
La posizione è molto panoramica, e con caparbia e preveggenza la proprietà è riuscita a rendere l’intero hotel, originariamente costruito in pietra e legno, autosufficiente a livello energetico ed ecosostenibile, grazie a un impianto a truciolato di legno, pannelli solari e la centrale idroelettrica del paese. Le camere sono in legno massiccio non trattato, prive di colle e materiali sintetici, disegnate con un gusto che non invecchia e progettate per una perfetta coibentazione grazie alle pareti in paglia e fango e all’esposizione verso il sole. Quando è stato costruito un secondo edificio, in una malga vicina, sono stati introdotti i cosidetti “bagni alpini” del Lüsnerhof, dotati di due suites al piano superiore. Ambienti anch’essi realizzati secondo i principi della bioedilizia, con un occhio alla filosofia terapeutica della famiglia Ragginer, che alla valle di Luson ha garantito per decenni la medicina di comunità e da cui Hinteregger ha raccolto l’esperienza e le conoscenze nel campo del benessere naturale. Dal XVIII secolo arriva così l’insegnamento di un riscaldamento dolce del corpo con aria calda e vapore di legno di cembro e il raffreddamento con benefica acqua, per un effetto rilassante che si raggiunge una volta distesi nella vasca salina con musica subacquea, la prima in assoluto a essere aperta sulle Dolomiti.
Nello strutturato percorso benessere che è stato creato in questi anni dentro e fuori la struttura dell’albergo, ci sono ben 10 saune, in cui secondo un preciso calendario si verificano gettate di vapore tematizzate. Al primo livello dell’edificio principale si trovano le temperature e le essenze più delicate, la biosauna alle erbe fresche di orto e agli aghi di abete, la grotta di cristalli alpini impregnata di fiori di fieno, la sauna al sale con piscina fino all’altezza del ginocchio, il bagno a vapore, la sauna finlandese e quella a infrarossi, a cui si aggiungono una grotta delle docce, un percorso kneipp e una zona relax. Salendo il pendio esterno s’incontrano una sauna panoramica in cirmolo, dove si può sperimentare la maestria di un aufgussmeister locale, o immergersi nel grande whirpool panoramico, ma anche un camino all’aperto e un laghetto naturale balneabile, fitodepurato dalle piante acquatiche.
La proposta successiva è la cosiddetta sauna selvaggia, affacciata su un ruscello che si chiama Gargitter, per un’esperienza a pieno contatto con la natura più autentica, con rivoli d’acqua limpida che riempiono le tinozze di legno impiegate per l’azione di rinfrescamento. Infine, c’è la capanna sudatoria, da 2000 anni nella cultura degli indiani Guaranì: realizzata in salice e bacchette di nocciolo, che prevede la permanenza fino a due ore all’interno di questo ambiente che somiglia a un nido riscaldato da pietre calde. Durante la permanenza, lo staff apre la porta per offrire agli ospiti acqua con cui rinfrescarsi, mentre il custode del fuoco colloca nuove pietre calde: l’aroma e l’effetto rilassante delle diverse erbe aromatiche penetrano profondamente nella pelle e nell’anima attraverso i pori e i canali sensoriali. L’intero procedimento è accompagnato da una sciamana esperta del rituale della capanna sudatoria e, così, ognunoo può essere guidato in un personale rito di purificazione.
Sempre per offrire uno stato di piena soddisfazione l’albergo è allietato dalle dolci note musicali dei brani suonati personalmente da Franz Hinteregger, dalla figlia Sofia con la sua arpa, o dalle fisarmoniche di una band locale che recupera la tradizione locale altoatesina. Se c’è un limite nel dover raccontare la vita di questo albergo è nel rischio di aver già perso le novità introdotte nel frattempo dal proprietario: l’unica soluzione è fargli visita per scoprire le ultime trasformazioni del Naturhotel Lüsnerhof.
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