Perché Miami viene chiamata magic city? La ragione sta nel fatto che si tratta di un mix unico ed emozionante di cultura metropolitana di tendenza, un’atmosfera vivace e al tempo stesso serena, tradizioni latino americane e statunitensi. Eppure, alla fine degli anni novanta la città non viveva un momento felice. Cinema e televisione avevano creato una fama di una città poco sicura pervasa dal vizio, creando così un pericoloso vortice che sembrava mettere a rischio anche i tradizionali flussi turistici. Poi, lo scenario di Miami è radicalmente cambiato, e la città è tornata a essere una destinazione che oggi ospita il meglio di ogni disciplina, dalla moda alla gastronomia, lanciando anno dopo anno le tendenze che si diffonderanno per il resto del mondo.
Un esempio fra tutti ci viene dal caso Art Basel, una delle fiere dell’arte contemporanea più importanti del pianeta, che da diversi anni ha un’edizione invernale nel principale centro della Florida. Quella che sembrava la scommessa azzardata di Norman Braman, proprietario di concessionarie d’auto di lusso e collezionista d’arte, capace di convincere il direttore della manifestazione svizzera e gli sponsor a creare una costola statunitense della fiera, è oggi un appuntamento imperdibile per la città, con budget milionari, migliaia di visitatori e gallerie selezionatissime che si contendono gli spazi a disposizione, per un impatto economico e culturale che si diffondono direttamente sul prestigio urbano. Per merito di Art Basel Miami e di altre iniziative culturali oggi nella popolazione la dimensione ricettiva è cresciuta, e da città per le vacanze con una proposta indifferenziata per turisti distratti, Miami con i suoi tanti alberghi, ristoranti gourmet e centri commerciali è diventata capitale del fascino e del buon vivere.
Tutto grazie alla spinta innovativa di giovani imprenditori che hanno cambiato marcia raccogliendo la dimensione creola di questa stretta striscia di terra e rielaborandola con uno sguardo rivolto al futuro. La sfida contemporanea non è più rivolta a un soggiorno temporaneo, ma piuttosto a identificare opportunità di acquisto in un mercato sempre più ambito: il comparto immobiliare cresce ed è in fermento rispondendo con soluzioni diverse per accontentare milionari interessati ad avere la propria base in città.
Fra le soluzioni più esclusive c’è Fisher Island, un’isola privata di fronte a Miami South Beach, accessibile soltanto ai residenti e ai loro ospiti via mare, con apposito traghetto o con imbarcazione privata. Questa location è stata classificata come “il domicilio più ricco degli Stati Uniti”, da Bloomberg, celebre media finanziario: lusso e tranquillità sull’isola si fondono in uno scenario di spiagge bianche, la vegetazione lussureggiante e le acque cristalline dell’oceano Atlantico.
Fino al 1906 era la punta di una penisola attaccata a South Beach, ma in seguito a una decisione governativa, fu aperto un canale per aiutare il traffico delle imbarcazioni. L’aggiunta di diversi ettari artificiali trasformò questa area in un rifugio esclusivo. Fra i luoghi iconici di questa location c’è la storica Vanderbilt Mansion, progettata dall’architetto svizzero Maurice Fatio, conosciuto e apprezzato per le ville dallo stile mediterraneo. Costruita in pietra corallina nel 1936, fu il ritiro invernale del magnate della ferrovia William K. Vanderbilt II, e oggi costituisce il cuore della comunità con il Fisher Island Club. Biblioteca in pannelli di quercia, salotti intimi per cene private, sala da ballo decorata con lampadari a braccio e ampi patii all’aperto, l’edificio offre ai membri un ambiente incomparabile per una gamma completa di occasioni sociali.
L’isola, tra le ville circostanti e le case storiche, ospita anche un cinque stelle, il Fisher Island Hotel & Resort, membro dei Leading Hotels of the World, a cui da poco si è aggiunto l’ultra lusso Palazzo della Luna. L’edificio si sviluppa su 10 piani e comprende 50 esclusive residenze, che vanno da 350 mq a 950 mq, tutte dotate di immense terrazze, ingresso e ascensore privato, cucine gourmet e lussuosi bagni. Progettata dall’architetto Kobi Karp sull’onda del successo del primo edificio fratello, il Palazzo del Sol, la struttura è un omaggio al passato dell’isola, con servizi di qualità in tutti gli ambienti, gli interni realizzati dallo studio Champalimaud Design di New York, la progettazione del verde affidata all’architetto svizzero Enzo Enea. L’appeal internazionale del progetto ha puntato a combinare eleganza e lusso, valorizzando con finestre a tutta altezza la splendida luce che si combina con la scelta palette di colori caldi.
La gamma dei servizi offerti da Palazzo della Luna spazia dal concierge multilingue al maggiordomo, passando per uno splendido lounge bar, cinema privato, parrucchiere, salone di bellezza, centro fitness, area giochi per i bambini, business center, Sunrise e Sunset pool. Non manca la SPA, accessibile solo ai membri e agli ospiti del Resort, distribuita su oltre 2.000 mq e immaginata in coerenza con il progetto generale, con evocazioni mediterranee. Scelte di design e proposte di trattamenti fanno di SPA Internazionale, questo il suo nome, una realtà unica e a se stante che ospita un’ampia area umida con piscine riscaldate, cascate d’acqua, sauna a infrarossi e bagno turco, per un’esperienza di completo relax e rigenerazione fisica. Per l’industria italiana rappresenta un buon motivo di orgoglio nazionale la selezione dei fornitori che hanno contribuito al progetto: imprese italiane, infatti, hanno fornito marmi, porte, cucine e vasche da bagno, offrendo l’importante messaggio che il “Made in Italy” è ancora sinonimo di eccellenza, anche all’interno dell’indirizzo più cool degli Stati Uniti.
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