L’Etna, con la sua attività vulcanica e i suoi panorami, è intimamente legato alla letteratura e alla cultura siciliana. Ne hanno parlato e scritto in tanti, dall’antichità ai giorni nostri, e poco è cambiato nel corso degli anni, anzi una sorta di timore intrinseco si è trasformato in una fascinazione che la montagna ancor oggi scatena nella mente e nella curiosità di chi visita la Sicilia orientale.
Questo richiamo è valso anche per Guido Coffa, nato nei pressi di Catania, ai confini del Parco Naturale, e poi per anni in giro per il mondo come manager di una multinazionale: “Dopo anni di viaggi ero alla ricerca di un posto che potessi definire casa mia. In una bella giornata di novembre, nel 2007, la ricordo come fosse ieri, il primo giorno di ricerca, mi sono imbattuto in un pezzo di terra con un rudere. Mi è rimasto in testa, non facevo altro che pensarci e alla fine, siccome il pensiero crea, è nato Monaci delle Terre Nere.”
I palmenti sono vasche ampie e poco profonde, che nell’area mediterranea sono da sempre stati utilizzati per la fermentazione del mosto, la frangitura delle olive o la macina dei semi. Uno di questi residui della tradizione contadina è l’eredità da cui è partita l’avventura agricola del nostro protagonista: “Mi sono immediatamente trasferito in questo edificio e ho iniziato a lavorare per intraprendere un’attività di produzione del vino: mi ammazzavo di lavoro ma ero contento di quello che stavo mettendo in piedi. Poi un amico mi ha segnalato alcuni bandi di sostegno alle aziende agricole, che mi hanno permesso di lavorare alla nascita di un Resort che mantiene intatta l’anima del luogo e sicuramente esprime l’amore che ci ho dedicato per farlo risorgere.”
All’interno dei 25 ettari della tenuta Monaci delle Terre Nere, si trovano camere, suites e ville, alcune ricavate dal casale principale, la cui struttura risale al 1700 e altre distribuite tra il giardino e i vigneti. Pietra lavica, legno di castagno, vernici ecologiche e gessi sono alcune delle scelte prese per gli ambienti, con l’obiettivo di valorizzare al meglio componenti d’arredo contemporaneo della migliora tradizione italiana e scelte illuminotecniche raffinate. “I miei amici sostengono che sembra di essere a casa mia. La cura dei dettagli, il gusto per le cose belle, il rispetto per la bellezza e l’energia dell’Etna sono la cifra distintiva di tutto il progetto e il merito è anche dell’architetto Giuseppe Merendino, che mi ha accompagnato sin dagli albori nel 2011.”
Se gli ambienti interni rispondono alle esigenze più raffinate, come testimonia anche il recente inserimento nel circuito Relais & Châteaux, rimane comunque preponderante il fascino di un turismo naturalistico che permette di conoscere le caratteristiche geomorfologiche di un territorio in cui spiccano le rocce sedimentarie clastiche come l’arenaria nel territorio vulcanico etneo, frutto di una sovrapposizione di ere geologiche diverse e dell’azione dell’Etna che continua con la sua attività eruttiva a modificare in modo dinamico il paesaggio. Nei percorsi proposti ci si imbatte in piante e alberi tipici della vegetazione etnea, oltre a vigneti autoctoni che producono un apprezzato vino a firma Guido Coffa.
Monaci delle Terre Nere è una delle tre sole proprietà certificate Eco-Bio nell’intera Sicilia, frutto della scelta di limitare al massimo l’impatto di ogni fase della sua vita, dalle stanze alla cucina, fino ovviamente all’agricoltura. “L’Etna è uno dei territori più completi del pianeta, in grado di accontentare ogni gusto. C’è il mare, la montagna, l’energia del vulcano, pesce fresco e ortaggi a km0: io considero questo luogo una sintesi ideale dei bisogni dell’uomo.” All’interno del Resort c’è anche la Locanda Nerello, ispirato ai principi Slow Food, che riflette a pieno l’identità del luogo, con un menu tradizionale che rispetta la stagionalità dei cibi e l’attenzione alla qualità, a cui si aggiunge, durante l’estate, il piacere di poter mangiare guardando il Mediterraneo.
Se il concetto di benessere di Monaci delle Terre Nere può ritenersi diffuso, non manca comunque una graduale evoluzione del progetto teso verso una futura SPA naturale: “I nostri ospiti possono prenotare dei massaggi in camera o all’aperto all’ombra di un albero, grazie a una squadra di terapisti che già da anni lavora in giro per il mondo. Ai trattamenti si uniscono tecniche di bodywork integrativo, percorsi di yoga o di meditazione reiki, fino a sessioni di watsu private nelle mini piscine delle nostre nuove suites.”
Mentre parliamo l’ombra del grande vulcano si spande su di noi e l’energia di questo luogo sembra pensata per rigenerarsi e riconnettersi continuamente con la terra: un privilegio che continuerà a essere molto importante e apprezzato nel prossimo futuro.
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