Felice matrimonio fra lusso e natura, il glamping rappresenta una delle tendenze che il turismo dei prossimi anni presenterà a un pubblico sempre più vasto. La parola è una riuscita combinazione fra glamour e camping, a sottolineare come le esperienze di immersione nella natura possano essere vissute con accorgimenti, dettagli e standard di qualità ed eleganza.
Se l’origine va ricercata nella storia delle tribu nomadi che nei secoli hanno scelto la tenda come propria abitazione stabile, l’evoluzione ha poi toccato il viaggio in generale, in particolare nel mondo britannico che può essere identificato come precursore dell’attuale fenomeno. L’esigenza di proporre esperienze incontaminate nella natura ha diffuso anche in Italia questo nuovo modello di ospitalità e si moltiplicano i progetti pensati per combinare aria aperta, comodità e design.
Le stesse linee guida che hanno portato alla nascita di “The Bubble Retreat”, primo capitolo umbro di una idea pensata per essere nel prossimo futuro replicata anche in altre location. Durante il lockdown del 2020, i due co-fondatori, David Vincenzi e Alessandro Monaco hanno deciso di accelerare la realizzazione di un progetto a cui stavano dedicando le loro riflessioni per intraprendere un percorso nuovo di ospitalità che garantisse una piena immersione in spazi selezionati per la loro bellezza e l’ambiente incontaminato.
Così, nella Valnerina, sulle colline di Monteleone di Spoleto, dalla passata primavera, gli ospiti trovano quattro cupole geodetiche semitrasparenti in cui si soggiornare. Per aumentare il fascino dell’isolamento, l’ultimo tratto di strada si compie a piedi, dopo aver parcheggiato il proprio mezzo. Le strutture si caratterizzano per la loro leggerezza, la semplicità di montaggio e trasporto e il costo ridotto di allestimento. All’interno si può dormire e alloggiare, anche in assenza di corrente elettrica, ma con il comfort di una camera d’albergo arredata con gusto e cura del dettaglio, per un ambiente che garantisce privacy e propone un benessere fuori dall’ordinario.
“All’arrivo a The Bubble Retreat, bisogna necessariamente ricalibrare la propria concezione di vacanza e di lusso – ci racconta David Vincenzi – L’innovazione che proponiamo consiste in un’esperienza capace di togliere il superfluo e valorizzare tutto quello che ci circonda, dal verde alle stelle. A ciò abbiamo aggiunto l’investimento progettuale che riesce a utilizzare fonti di energia rinnovabili, rendendo ciascuna unità totalmente indipendente e installabile anche in luoghi dove strutture convenzionali non potrebbero essere costruite. Inoltre, la ricerca dei materiali naturali ha spaziato con l’obiettivo di creare un’esperienza sensoriale senza compromessi che include la vista con paesaggi mozzafiato, l’olfatto grazie a legni pregiati non trattati e il tatto con tessuti naturali come il cotone, e per finire, il gusto per la proposta gastronomica biologica a km 0”.
Ai più non sfuggirà il richiamo architettonico alla famosa sfera che dal 1967 è diventata uno dei simboli della vicina città di Spoleto: l’opera d’arte, posta all’ingresso della cittadina umbra, sede del Festival dei due Mondi, fu donata dall’architetto Richard Buckminster Fuller. L’odierna progettazione, è stata realizzata dall’architetto Giacomo Sanna, che ha teso alla creazione di un modello replicabile lì dove sono presenti le condizioni ambientali essenziali. L’obiettivo imprenditoriale, invece, è di individuare prossime destinazioni dove inserire nel paesaggio queste strutture geodetiche. Per chi volesse provarle, si può prenotare una delle quattro cupole di Monteleone di Spoleto e intraprendere un soggiorno fatto di visite culturali, sentieri naturalistici e notti senza pari sotto il cielo stellato.
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