A pochi mesi dalla fine di Expo 2015 a Milano, vale la pena ricordare l’origine di questa manifestazione universale e alcune delle precedenti edizioni. La prima fu organizzata a Londra nel 1851 e nacque da un’idea del Principe Alberto, marito della Regina Vittoria. La seconda esposizione si tenne a Parigi e si trasformò in una sfida tesa a superare il grande successo della precedente manifestazione londinese. Budapest, accolse la manifestazione nel 1896 e di quella storica edizione nella città rimangono ancor oggi vari complessi architettonici attraverso cui è possibile seguire la storia dell’architettura ungherese (romanico, gotico, rinascimentale e barocco). Si era a pochi decenni dalla fusione delle città di Buda, Óbuda e Pest in un’unica amministrazione, resa effettiva dal governo autonomo ungherese instaurato col compromesso austro-ungarico del 1867. All’epoca la popolazione totale dell’area ammontava a circa 700.000 abitanti ed era già in corso un vorticoso sviluppo urbano e architettonico secondo piani moderni che davano grande importanza ai parchi pubblici, a un Palazzo Reale posto su punto panoramico privilegiato, alla costruzione della prima metropolitana dell’Europa continentale. In questo ambito, fu proprio il rapporto tra la modernità e l’identità nazionale dell’architettura ungherese a caratterizzare la fine del XIX secolo e l’inizio del successivo.
Nel 1930 Budapest contava un milione di abitanti, più altri 400.000 nei sobborghi. Danneggiata gravemente alla fine della seconda guerra mondiale e l’assedio sovietico, la città fu ricostruita nel dopoguerra, con i suoi caratteristici tetti spioventi in ceramica pirogranitica. Un percorso a piedi attraverso l’architettura cittadina si snoda tra palazzi storici ed edifici moderni che creano un’atmosfera mitica, quasi da favola in cui spiccano le guglie, gli arabeschi, le decorazioni fantasiose, i castelli. I palazzi hanno facciate neoclassiche, in stile Art Noveau e in Jugendstil di matrice tedesco-austriaca, numerose le originali ville in stile Bauhaus che oltre ai valori del funzionalismo minimale mostrano aspetti decorativi legati ai tanti materiali pregiati utilizzati, tutti di qualità straordinaria. Nella zona residenziale di Pest, vicino al Parco Municipale, si trovano molte Ambasciate, anche quella italiana, lo Zoo, il Circo Stabile, il complesso del Bagno Termale Széchenyi e poi il Castello Vajdahunyad, che fu sede proprio dell’Esposizione Universale del 1896. Immancabile una visita al Mercato Centrale (Nagyvásárcsarnok), situato alla fine di Vaci Utca, che permette una affascinante visuale del mercato coperto più grande e antico della città. Ciò che più colpisce è sia la sua architettura esterna che la luminosità e la grandezza delle arcate in ferro. Odori e colori provenienti dalle bancarelle ricche di frutta e verdure tipiche locali, ma anche tanti venditori di pesce e carni, fra cui spiccano quelli interamente dedicati all’oca e al suo prelibato fegato. Un altro momento della visita va dedicato alla Piazza degli Eroi, dove sono onorati i grandi personaggi della storia nazionale. Percorrendo viale Andrássy verso il centro città, si attraversano piazze e si ha una visuale di palazzi, come l’Accademia delle Belle Arti e quella della Musica, la Casa del Terrore, il Teatro dell’Opera fino alla Basilica di Santo Stefano e il Parlamento.
Budapest è però nota anche per la grande offerta di ben 130 acque termali, che non sono solo curative, ma aiutano a mantenere un buono stato di salute. Fra i più noti e frequentati il Bagno termale Széchenyi, le cui piscine coprono 2.712 mq, inaugurato nel 1881. Situato nel parco di Városliget, ricava la sua acqua da una fonte artesiana scavata a una profondità di 1.250 metri, e sgorga alla temperatura di 76° C. Ancora più antico il Bagno termale Gellért a Buda, già noto nel XV secolo. L’albergo, inaugurato nel 1918, in stile liberty presenta ancora stupendi interni, con mosaici e maioliche originali. L’acqua termale contenuta in 13 piscine coperte e scoperte, fuoriesce a una temperatura fra i 27° e i 48° C è leggermente radioattiva, ricca di sodio e di calcio e proviene da 13 fonti diverse. Nel 1884 vennero costruite le odierne terme Lukacs ma i bagni termali erano già conosciuti nel XII secolo, quando i cavalieri di San Giovanni e degli Ordini di Rodi e di Malta li costruirono accanto ai monasteri, per la cura dei malati. Se non volete usufruire dei Bagni pubblici, molti alberghi della città offrono splendide SPA e Centri benessere. Noi abbiamo alloggiato nel Corinthia Hotel la cui Royal SPA ha una origine antica – la sua prima costruzione risale al 1886 -ma recentemente è stato oggetto di un importante restauro che l’ha riportata al suo originale splendore. Vi si può accedere direttamente dalla reception o dall’entrata che si affaccia su Boulevard Erzsébet. L’interno mantiene il suo aspetto e stile classico caratterizzato da snelle colonne che sostengono il soffitto, il balconcino in ferro battuto che circonda la piscina coperta chiusa in alto da una copertura in vetri colorati. Lo spazio dedicato al benessere, al relax e all’attività fisica è di circa mille mq. Sei le cabine singole e una destinata ai massaggi di coppia, e inoltre saune, un bagno turco, diversi idromassaggi e una palestra ben equipaggiata. La gestione è affidata alla società internazionale ESPA i cui trattamenti variano dai protocolli per il viso a lussuose proposte corpo, personalizzate a seconda dei bisogni individuali. Ingredienti e tecniche provenienti da tutto il mondo per combinare i migliori principi attivi naturali con le più innovative tecnologie anti-aging.