Venezia è una delle destinazioni più visitate d’Italia, ma non sempre i tempi consentono di conoscere e visitare i luoghi delle sue origini. Una storia iniziata tra le pacifiche isole di Torcello, Mazzorbo e Burano, che insieme ancor oggi costituiscono un patrimonio naturalistico di immenso valore. I primi abitanti che si stabilirono nella laguna, scelsero l’area oltre al largo canale perché formava un porto naturale. Qui diedero vita alle prime attività commerciali e grazie ai collegamenti con la pianura delimitata dalle Alpi, che verso est si fanno meno ostili, e all’agevole varco verso l’Europa centrale, i loro traffici prosperarono insieme ai primi esempi di arte e architettura locali, cui venne ad affiancarsi la nascita e lo sviluppo di tradizioni culinarie autoctone. Grande impulso fu dato alla pesca e a nuovi metodi, utilizzati ancor oggi dai pescatori che costituiscono una piccola popolazione di discendenti da quelle tribù originarie, che ancora abitano nelle isole circondate da paludi incontaminate e popolate da un’abbondanza di animali selvatici.
Il Consorzio Venezia Nativa è una società cooperativa consortile con sede a Burano nata per proteggere e ridare importanza alla laguna settentrionale e alle origini di Venezia. Il movimento, in cui si riconoscono molte realtà della società civile, si propone di rappresentare gli interessi e promuovere lo sviluppo economico, turistico e sociale delle tre isole e dei territori circostanti, valorizzando le specificità e le potenzialità ambientali locali. Questo può essere un nuovo modo di avvicinarsi e scoprire Venezia, partendo dal fascino della sua laguna, il luogo più amato dai veri veneziani che oggi è terra di pescatori, merlettaie e contadini e un paradiso per i food&wine lovers e gli amanti del relax.
Nulla a che fare con il turismo mordi e fuggi del centro città, qui si trova il vero stile di vita veneziano, più lento e in armonia con il ritmo del mare e delle maree, fatto dal piacere del silenzio ma anche dell’esplorazione degli angoli lagunari più reconditi, guidati dall’esperienza di esperti marinai che mai si allontanerebbero dalle proprie isole. In questo panorama geografico dalle coordinate intrise di intensa storia, è incastonata Venissa, la Tenuta della Famiglia Bisol che sorge a Mazzorbo tra il verde delle vigne e le sfumature blu del mare. Tutte le case sono colorate con diversi colori e si trovano nei luoghi più affascinati dell’Isola: vicino al vecchio mercato del pesce, nella piazza principale o lungo i bellissimi canali colorati. L’isola è ancora abitata da pescatori e signore dedite all’arte del prezioso merletto, una comunità che continua a seguire i ritmi della natura, persone genuine e autentiche. Le isole Burano e Mazzorbo sono collegate dal ponte longo uno dei luoghi più belli della Venezia Nativa, da cui si gode di una delle più affascinanti viste della laguna: da un lato Venezia, dall’altro Torcello e le cime delle Dolomiti.
La tenuta offre più sistemazioni a partire da un Wine Resort, ospitato in una delle più belle case rurali della laguna, è composto da cinque camere eleganti, un’osteria e un ristorante Il Ristorante Venissa, aperto nel 2010, ha già ottenuto le sue stelle due anni dopo, e nel 2015 si è trasformato in un laboratorio per giovani Chef che provengono da importanti ristoranti stellati di tutto il mondo. La filosofia è quella di valorizzazione gli ingredienti locali e delle ricette tradizionali veneziane, elaborandole in chiave contemporanea. Il Tasting Menu che viene proposto nel periodo di apertura dal 15 aprile al 1 novembre, è basato sugli ingredienti della laguna, e percorre un viaggio enogastronomico tra storia e sapori della Venezia Nativa. Perché la vinificazione ha un posto significativo nella storia della laguna. L’uva Dorona autoctona è una varietà dorata con un sottotono salato, pressoché scomparsa dopo il 1966 quando un’alta marea eccezionale inondò la laguna e le viti vennero distrutte. Agli inizi di questo secolo, l’enologo Gianluca Bisol, la cui famiglia di viticoltori è molto nota per la cura dei propri vitigni in Valdobbiadene, ha fatto rivivere questo cultivar, acquisendo un terreno murato e piantando un vigneto, dietro i resti di un antico monastero del Quattrocento di cui oggi rimane il campanile inclinato sull’isola di Mazzorbo, simbolo e icona dello skyline a nord di Venezia.
Dal 2010 Venissa ha iniziato la sua produzione e da allora ogni anno vengono prodotte quattromila preziose bottiglie di vino bianco ricercatissime da amatori e collezionisti non soltanto per la pregiatezza del vino autoctono della laguna, ma anche per le bottiglie che portano la firma del famoso vetraio Carlo Moretti e della famiglia Battiloro per le etichette in foglia d’oro che vengono fuse con una tecnica originale. L’amore della famiglia Bisol per il proprio territorio si è manifestato così, non solo tramite il vino e la cucina, ma nel progetto di ristrutturazione globale, volutamente omaggio al made in Italy, ed eseguito dall’architetto Mariano Zanon. La tenuta è rinata conservando la semplicità e la bellezza delle case di laguna, con elementi di design e grande cura dei particolari. Casa Burano offre la possibilità di dormire in camere superior, junior suite e suite di design moderno, circondati dalla natura, dai colori, sapori e arte di un tempo lontano. La ristrutturazione delle residenze ha coinvolto molte eccellenze venete a testimoniare la volontà di mantenere l’identità e la qualità dell’ospitalità del territorio. I pavimenti degli ingressi sono stati realizzati con gli smalti di Orsoni, l’unica fornace presente ancora oggi a Venezia, che dal 1888 produce artigianalmente mosaici di vetro a foglia d’oro in quasi 3.000 tonalità. Salendo ai piani superiori delle case si trovano legni Itlas, un tempo usati per la realizzazione della flotta navale della Serenissima. L’arredamento è firmato Moroso, azienda di Udine; le cucine della vicentina Arclinea, le soluzioni benessere da Glass 1989, azienda di Oderzo, sede anche di FontanaArte, brand storico dell’illuminazione di design.
La suggestiva vigna murata fa da sfondo al Ristorante Venissa, dieci tavoli in un caldo ambiente dallo stile di contemporaneo design da cui si osserva laguna che dopo l’autunno e l’inverno si risveglia a primavera e e raggiunge il punto più alto della sua bellezza in estate con i colori più sgargianti che può mettere in mostra, i colori caldi delle vegetazioni che si riflettono sulle acque. Un soggiorno quello a Mazzorbo che è soprattutto un’esperienza e che può rappresentare un punto di partenza non convenzionale per raggiungere Venezia, distante venti minuti in battello. Qui si è immersi, non direttamente nella bellezza di calle e campielli, ma della natura e della tradizione, in una forma di hotel diffuso, dove l’ospite vive fianco a fianco con gli abitanti del luogo. Senza rinunciare a un soggiorno comodo, ricco di comfort e di stile e design esclusivi. In una dimensione di turismo rilassante, che inizia al mattino quando è possibile attraversare il ponte per gustare la colazione gourmet del Venissa, oppure scegliere di fare colazione in uno dei bar dell’isola, insieme ai locali. Tante le attività a disposizione: corsi di cucina lagunare tradizionale, wine tasting e raccolta delle erbe a Venissa, oppure si può partecipare ai corsi di scuola di voga e gondola nella laguna, organizzati dall’associazione “Voga e Para” di Burano, che conta oltre 150 soci. Chi ha voglia di alzarsi all’alba può praticare la pesca in laguna con la Cooperativa Pescatori Burano per scoprire le tecniche di pesca tipiche della laguna, l’allevamento delle vongole o delle moeche, mentre gli amanti della fotografia vengono accompagnati dai soci del Fotoclub Obiettivo Burano a scoprire i più bei angoli e paesaggi delle isole.
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