Nessuno ha mai nominato ufficialmente Bruxelles capitale dell’Europa. Eppure è nei palazzi di questa città che si prendono molte delle decisioni che incidono sulla vita della maggior parte della popolazione del vecchio continente. Girando negli edifici del Parlamento europeo, della Commissione, del Consiglio dell’Unione, si respira l’atmosfera del potere, con i Commissari, gli Eurodeputati e i Funzionari costantemente circondati da professionisti che lavorano per orientare le tante scelte della politica comunitaria.
Secondo il Corporate Europe Observatory, in città ci sarebbero oltre 20mila lobbisti attivi, che lavorano alla luce del sole e in maniera legale, visto che la maggior parte di loro è iscritta al Registro della Trasparenza della Commissione Europea per rappresentare gli interessi dell’industria e delle multinazionali, delle associazioni dei consumatori, delle regioni, dei gruppi religiosi e numerose altre organizzazioni pubbliche e private. L’Observatory ogni anno assegna il Premio per le peggiori azioni lobbistiche e per le tattiche più ingannevoli e fuorvianti adottate nel tentativo di influenzare il processo decisionale dell’Unione Europea.
Stampa inoltre una guida che ironicamente si chiama Lobby Planet, che permette una visita molto originale di Bruxelles, che non porta alla Gran Place o alla famosa statuetta del Manneken Pis, il bambino che fa la pipì di fronte a frotte di turisti entusiasti. La visita si svolge fra lunghe strade trafficate e palazzi contemporanei, ognuno dei quali prende il nome da uno dei fondatori o dei protagonisti della storia europea, spesso interessanti più per quello che rappresentano che per il loro valore architettonico.
Si inizia nelle strade intorno a Place du Luxembourg, che una volta si chiamava Quartier Léopold, dal nome del primo re del Belgio che governò il paese dal 1831 al 1865. Fu lui a trasformare i campi e le campagne in una nuova città in cui sorsero parchi, biblioteche e palazzi eleganti dove si trasferirono le famiglie aristocratiche e quelle borghesi più ricche e prestigiose. Dopo le due guerre mondiali la zona fu abbandonata, e con numerosi espropri iniziò la costruzione di uffici in cui nel 1958, cominciò a operare la Comunità Economica Europea (CEE). Era l’anno in cui Bruxelles ospitò la grande Fiera Universale, il cui simbolo l’Atomium ricorda ancora la visione verso il futuro di un’Europa da pochi anni uscita dal grande conflitto mondiale. La struttura che rappresenta un cristallo di ferro alto 102 metri, con 9 sfere dal diametro di 18 metri ciascuna, che oggi ospita convegni, concerti e conferenze si trova nel Parco Heysel, a nord di Bruxelles.
In principio la capitale d’Europa fu considerata Strasburgo, simbolo della riconciliazione post-bellica, ma con la creazione del Consiglio dell’Unione Europea e della Commissione, nel 1992 queste istituzioni furono assegnate a Bruxelles e la loro presenza ha cambiato e sta continuando a modificare l’assetto urbano: oggi il Quartiere Europeo è una città nella città. Qui hanno sede ben sei istituzioni dell’Unione Europea e 42 organizzazioni intergovernative al cui interno lavorano 5.000 diplomatici e più del 15% dei residenti di Bruxelles. Uno degli ingressi del Parlamento Europeo si trova su Place du Luxemburg, nell’antica biglietteria della ferrovia che portava in Lussemburgo. A piedi si raggiunge Piazza Solidarnosc, dedicata al sindacato polacco guidato da Lech Walesa, fino all’Agora Simon Veil, prima Presidente del Parlamento Europeo. Tutto intorno, i palazzi di Joszef Antall e Altiero Spinelli, davanti al quale in Rue Wiertz, si può osservare il cosiddetto albero dei lobbysti, piantato dalla Società Europea dei Professionisti d’Affari, con alla base una targa celebrativa del ruolo delle Lobbies nella formazione della politica europea. Il Parlamentarium è dedicato al tedesco Willy Brandt, mentre l’emiciclo costruito a partire dal 1989 sul sito di un vecchio birrificio e di un cantiere di smistamento dei treni, nel 1999 prese il nome di Paul-Henri Spaak, politico belga e ospita per tre settimane al mese (l’altra sede è a Strasburgo) gli oltre 700 eurodeputati eletti nei 28 paesi membri. Uscendo dall’emiciclo si accede al Parc Leopold, aperto al pubblico nel 1880 come Città della Scienza, passando di fronte a statue a forma di struzzo che ricordano che originariamente qui c’era uno zoo, il Museo dell’Istituto di Scienze Naturali, e la Scuola di Economia. Si possono osservare anche due resti del Muro di Berlino trasportati dopo la caduta per volontà del cancelliere tedesco Helmut Kohl. Nel parco, dentro un edificio costruito in stile Art Déco, conosciuto come Palazzo Eastman dal nome di un famoso dentista che qui visitava gratuitamente i bambini più poveri della città, due anni orsono è stata aperta la Casa della Storia Europea, con una mostra permanente che racconta gli ultimi cento anni del nostro continente. Sulla lunga Rue de la Loi e sulla Rotonda Schuman, intitolata a un altro dei padri dell’Unione Europea, si apre il Berlaymont Building sede della Commissione Europea, la cui facciata è completamente in vetro e metallo, e il Palazzo Justus Lipsius, dove si tengono gli incontri del Consiglio Europeo. A pochi passi dal Berlaymont, si trova l’incantevole Parc du Cinquantenaire, dove è ospitato l’omonimo museo e un arco di trionfo che assomiglia a quello di Parigi. In direzione del Jardin de la Vallée du Maelbeek, si può osservare un grande edificio, Le Charlemagne, che ospita la Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari. All’ingresso ci sono due statue realizzate da uno scultore belga René Jiulien.
Molti degli edifici che ospitano le Istituzioni europee sono visitabili e offrono anche visite guidate mentre le strade tutt’intorno si animano verso l’ora del pranzo o all’orario d’uscita quando le decine di migliaia di dipendenti si riversano verso la metropolitana o si fermano a bere una birra o un’aperitivo nei locali di Place Lux, così come viene chiamata confidenzialmente la grande piazza su cui si affaccia il Parlamento. È qui che si svolge gran parte del lavoro dei lobbysti che in questi locali incontrano in maniera amicale coloro cui vogliono proporre le misure legislative e regolamentari per difendere gli interessi dei propri clienti. Esiste anche una certa specializzazione, per cui le associazioni che rappresentano il mondo dell’internet, hanno scelto The Beer Factory, per discutere d’innovazione digitale. Durante i week ends questa zona si svuota, e i tanti residenti stranieri esplorano i dintorni di Bruxelles e le città storiche di Anversa e Liegi, ma per molti il fine settimana è il momento del relax, da dedicare a uno degli oltre 90 musei cittadini o l’intrigante Belgian Chocolate Village.
Per chi invece è interessato al benessere immancabile è una visita a una delle tante Terme che si trovano nei dintorni della città: a partire dallo storico Les Thermes de Spa (Colline d’Annette et Lubin, 4900 Spa – tel. 0032(0)87 77 25 60) nell’omonima incantevole cittadina famosa per le sue acque medicali che l’imperatore Joseph II, dopo la sua visita avvenuta nel 1781 definì il “Café de l’Europe“, frequentata fra gli altri da Victor Hugo, lo zar Pietro il Grande e Alexandre Dumas, e dove nacque oltre al termalismo moderno anche il primo casinò dell’Europa continentale.