Nella sua storia, l’uomo ha spesso sentito la necessità di credere in forme immaginarie di vita. Strane creature nate dalla sua fantasia, composte dall’ibridazione di più animali, capaci di fondere insieme alcune caratteristiche delle diverse razze che li avrebbero generati. Una consuetudine antica da cui derivano le chimere, l’ippogrifo, il minotauro e tanti altri mostri mai realmente esistiti. Una delle figure mitologiche più recenti, che ha appena compiuto 40 anni, si chiama Merlion e lo si può incontrare a Singapore, dove rappresenta un’icona nazionale. Il suo nome deriva dalle parole mermaid (sirenetta) e lion (leone) e l’animale è raffigurato in una statua in cemento di circa 9 metri di altezza e pesante oltre 70 tonnellate. La leggenda racconta che un principe di nome Sang Nila Utama, durante una battuta di caccia, vide un leone nei dintorni del villaggio di pescatori di Temasek (mare in giavanese), il luogo dove secoli dopo sorse Singapore e ciò spiegherebbe il corpo di pesce del Marlion. Fu per questo che il principe ne cambiò il nome in Singapura, città del leone in sanscrito. Il parco dove oggi si trova l’imponente statua- fontana, costruita agli inizi degli anni ’60, che si erge affrontando il mare su un basamento di onde scolpite in vetro e illuminate di notte, si trova nel cuore del quartiere coloniale ove pulsa il distretto finanziario di una Città Stato, indipendente solo dal 1965.
[su_youtube url=”https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=1Q256NEoJ2o” width=”800″]
La popolazione, multietnica, è costituita soprattutto da cinesi, malesi e indiani e, secondo le statistiche, Singapore è uno dei porti più attivi dell’estremo oriente, primo nel mondo per volume di traffico. Una realtà cosmopolita e indaffarata, modernissima, situata all’estremo sud della penisola malese, un paradiso dello shopping che attrae milioni di turisti l’anno. È innegabile infatti che fra le maggiori attrazioni della città ci siano proprio i grandi centri commerciali dove è possibile fare ogni tipo di acquisto, dall’artigianato locale all’ultimo prodotto della tecnologia. Ma il segmento di mercato cui si punta maggiormente è quello delle convention e dei congressi. Basti pensare che l’Expo Convention & Exhibition Centre conta su una superficie di oltre 123.000 metri quadrati, tra spazi espositivi e sale conferenze, sale riunioni, e accoglie ogni anno sei milioni di visitatori e più di 600 eventi, mostre, incontri d’affari, conferenze, premiazioni, banchetti, serate di gala e fiere di settore. Per questo, numerosi sono anche i centri congressuali all’interno degli alberghi.
Uno dei principali è costituito dal complesso recettivo formato dal Fairmont Hotel e lo Swiss hotel The Stamford, che insieme arrivano a offrire oltre 2000 stanze di classe superiore. Situato nel cuore della zona nota come Raffles City, a due passi dal quartiere coloniale e dal Singapore River, i due alberghi a cinque stelle sono adiacenti a un enorme centro commerciale e si trovano direttamente sulla metropolitana (fermata City Hall) che porta in 30-35 minuti all’aeroporto internazionale di Changi, distante 25 chilometri. Le strutture hanno entrate e servizi separati ma sono gestite dallo stesso gruppo alberghiero canadese, Fairmont Hotels and Resorts. Da segnalare nello Swisshotel il fantastico panorama dal bar Equinoxe, al 70° piano, da dove si può seguire a settembre il gran premio di Formula 1 in notturna, e godere di una splendida vista sulla cattedrale Saint Andrew, la cupola della Corte Suprema, il Victoria Theatre and Concert Hall, il porto e lo skyline dei grattacieli del quartiere finanziario. Il Fairmont si sviluppa all’interno di due grattacieli di 26 piani che ospitano le 769 spaziose camere, il cui stile raffinato garantisce un soggiorno curato nei minimi particolari, un tranquillo rifugio dalla vita frenetica e vibrante che si vive in una città ricca di contrasti e in cui convivono lingue ed etnie di origini fra loro molto distanti. Ampia la selezione dei ristoranti a disposizione fra i due alberghi: 12 diverse proposte gastronomiche e atmosfere diversificate per ogni occasione, da una abbondante colazione a buffet sulla terrazza a bordo della piscina all’Alligator Pear, a un pranzo o una cena con cucina giapponese, francese, cinese o italiana. Per concludere la serata davanti a un drink e alla vista panoramica a 360° del 70° piano nel New Asia, bar e discoteca, aperto dalle 19:30 alle 2:00.
[su_youtube url=”https://www.youtube.com/watch?v=5ilVFMA31wI” width=”800″]
Gli ospiti dello Swisshotel possono accedere anche alla Willow Stream SPA del Fairmont, il più grande centro benessere di Singapore e uno dei più grandi dell’Asia, con ben 35 cabine per massaggi e trattamenti benessere. La reception si raggiunge attraverso una scala interna e subito si è pervasi da un senso di tranquillità garantito da un soffuso sistema di illuminazione, da un lieve aroma fresco e speziato, e dalla leggera musica di sottofondo. Il materiale di costruzione che immediatamente salta agli occhi è il marmo, sapientemente combinato con un legno chiaro e lucido. Il design tendenzialmente orientale non è mai pesante o troppo etnico. Il personale, multilingue ed estremamente gentile, accoglie gli ospiti con un thè e sottopone loro un breve questionario che permetterà di personalizzare il percorso di cure che segue una metodologia condivisa con altre 16 SPA sparse nel mondo e localizzate in altrettanti hotel della catena Fairmont, dal Sudafrica all’Egitto, dalla Cina all’India o in Arizona. La filosofia di base, infatti, consiste nel mettere in evidenza il genius loci e l’energia che emana dal territorio in cui la struttura si trova, sia esso un deserto, una montagna o la riva del mare, uniti però a una estrema ricerca della qualità dei trattamenti e delle atmosfere proposte. L’obiettivo comune è che il cliente viva sempre, in ogni località, un senso di gioia e di rilassamento, attraverso la stimolazione dei suoi sensi. Sono sempre i piccoli particolari a fare la differenza, per esempio un panorama, una risata con gli amici o un delizioso pasto possono fungere da complemento alla esperienza provata nella SPA. Così a Singapore al cliente viene offerto un momento di lusso, che si prova nei due circuiti umidi articolati nella sauna, il bagno turco e l’idromassaggio, posti in due aree raccolte e separate per uomini e donne, e caratterizzate dal silenzio e l’esclusività. Ma gli sono proposti anche tanti trattamenti ispirati alle tradizioni locali, alle piante e alle erbe che crescono in questa parte della penisola malese. Gli obiettivi cui si tende sono la riduzione dello stress, il miglioramento dell’estetica e l’azione combinata nei riguardi dell’aging. I cosmetici usati provengono direttamente dalla ricerca interna che ha dato luogo a una linea specifica ed esclusiva che si chiama Willow Stream Ener.g Line, appositamente prodotta dalla Kerstin Florian International. Decisamente ampia la scelta di massaggi che si avvantaggia dalla presenza di personale cinese, indiano e malese, in grado quindi di realizzare trattamenti originali e esclusivi sia che si parli di Ayurveda che di massaggi Tuina. Il tutto si conclude in una splendida sala relax in cui ci si dedica a una ultima riflessione di fronte a una tazza di thè fumante che serve a ridratare l’organismo. Per chi non sa invece rinunciare all’attività fisica, a lato della SPA si trova una elegante palestra a due piani, equipaggiata con 8 tapis roulant, 8 cyclette e attrezzi di ultima generazione della Cibex per il potenziamento della forza e l’attività cardiovascolare. L’alternativa è rinfrescarsi in una delle due piscine rotonde dell’hotel, situate all’8° piano, allungati sulla terrazza solarium attrezzata con sdraio in legno, materassini, ombrelloni e docce.
[su_slider source=”media: 643,641,640,639″ link=”image” width=”800″ height=”540″]