Il concetto di museo diffuso si è affermato negli ultimi anni per descrivere alcune originali operazioni di promozione turistica di successo. In sintesi, ci si riferisce a una strategia di racconto e valorizzazione delle potenzialità intrinseche di un territorio, per far conoscere aree e cittadine meno conosciute, innescando collaborazioni e circoli virtuosi che coinvolgano molteplici soggetti.
In Italia, paese dei mille borghi e dei mille campanili, è la Regione Marche che meglio sta sviluppando una narrazione coinvolgente sulle diverse opportunità che si aprono per i turisti: a partire dalla rete di città d’arte e dai villaggi storici incastonati fra mare e Appennino che conservano capolavori di Piero della Francesca e Lorenzo Lotto, Rubens e Tiziano, teatri e strade romane, botteghe di ceramica e negozi di antiquariato. Le proposte di eccellenza della cultura marchigiana si sviluppano in itinerari culturali che abbracciano il Rinascimento, la musica, la spiritualità e la natura.
Fra i piccoli gioielli di questa destinazione sempre più apprezzata dai visitatori italiani e stranieri, San Severino Marche esprime una perfetta sintesi grazie a un invidiabile patrimonio artistico, una ricca proposta gastronomica e una piacevole offerta culturale, in particolare nella stagione estiva. Adagiata sul colle di Montenero, la cittadina è legata a una storia che parte con gli anni della signoria degli Smeducci, famiglia locale di capitani di ventura, dominanti fino alla fine del XV secolo, e prosegue con il controllo diretto dello Stato della Chiesa, che ha lasciato in eredità tante chiese gotiche e medievali, ricche di opere di artisti locali. Simbolo riconosciuto di questo patrimonio cittadino è Piazza del Popolo, la più visitata e conosciuta per l’insolita forma affusolata. Nei secoli la nobiltà elesse questo spazio come il proprio “salotto buono” e tutti i palazzi che la circondano riflettono l’opulenza e la ricchezza delle classi borghesi e imprenditoriali del territorio.
Palazzo Gentili è uno di questi: residenza del XVI secolo trasformata oggi in dimora di charme dopo una ristrutturazione durata ben 7 anni, la metà dei quali dedicati solo alla parte pittorica sotto la guida della Soprintendenza. Dieci eleganti ambienti, tra suites e appartamenti, esprimono tutto il fascino di una storia secolare, tra affreschi, soffitti a volta e una deliziosa cappella dedicata alla Beata Camilla Gentili, cui si accede da uno degli appartamenti del piano nobile. La ristrutturazione ha seguito i dettami di una moderna ricettività alberghiera e si è voluta dare grande importanza all’offerta benessere, con un progetto che recuperato una porzione completamente interrata, in passato adibita a cantina, che ha dato origine a una SPA che occupa circa 220 mq.
L’architetto Ivan Fornaroli dello studio Flyproject presenta il progetto di Palazzo Gentili: “Questa unicità architettonica andava esaltata con elementi benessere connotanti che ben si sposassero con il contesto storico dei luoghi. Scenografie domotizzate, mix di suoni e percorsi olfattivi sono stati studiati per aiutare il cliente a trovare le giuste condizioni di relax.” Il percorso è articolato i spazi adibiti a sauna e bagno turco, che si rivelano protagonisti insieme alla vasca idromassaggio realizzata su misura con sei sedute a disposizione. L’esperienza si completa con docce emozionali aromatizzate, un’area relax e un’area beauty riservata con due cabine per i trattamenti complete di cromoterapia, musicoterapia e aromaterapia. Come ultima novità, Palazzo Gentili ha recentemente aperto una nuova area medical, in cui operano specialisti in dermatologia, chirurgia plastica, nutrizione ed estetica avanzata. Nel nutrito menu di protocolli ha fatto il suo ingresso anche l’innovativa tecnica con PRP (plasma ricco di piastrine), utilizzato per la forte concentrazione di fattori di crescita nel trattamento dei tessuti cutanei e sottocutanei per migliorare l’aspetto di guance, zona oculare e perioculare, pieghe cutanee del collo e ricrescita dei capelli. Un ottimo esempio di Medical SPA che servirà ad aumentare l’attrattività di un borgo fra i più belli delle Marche.
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