Lo si potrebbe descrivere come un lungo viaggio partito da Reggio Calabria e arrivato a Dubai, fra alta moda, show business e hotellerie di lusso. La storia del brand Versace coincide con le vicende di una famiglia calabrese: il padre è un commerciante di carbone al dettaglio e all’ingrosso, mentre la madre, Francesca Olandese, apre negli anni ‘50 un piccolo atelier per le signore benestanti della cittadina. Gianni, il secondo figlio, inizia a frequentare sempre più assiduamente il negozio, e con il tempo apprende gli elementi fondamentali di una sartoria. Il fratello maggiore, Santo, si rivela più propenso all’aspetto manageriale, mentre la sorella più piccola Donatella, segue le orme di stilista creativa. Il 1972 è l’anno del distacco, quando Gianni accetta l’offerta per disegnare la collezione per la ditta di confezioni “Florentine Flowers”: a Milano iniziano le collaborazioni e si rafforza l’autostima di questo giovane stilista meridionale: sei anni dopo, ufficialmente il 28 marzo 1978, parte l’avventura indipendente della Maison Gianni Versace, destinata a segnare lo stile di oltre trenta anni di pret-à-porter. Con il supporto dei due fratelli nasce un progetto capace di trasformare dal punto di vista stilistico il ruolo della donna, che diventa sfacciatamente sexy e glamour, con un’estetica riconosciuta come iconica. Nel 1993 apre anche una linea Versace Home, frutto dell’intuizione di voler trasferire negli ambienti quotidiani il concept lifestyle che ha incantato prima lo show business e poi la gente comune.
L’impero subisce una forte scossa nel 1997, quando Gianni rimane ucciso in tragiche circostanze, e sulle spalle dei due fratelli, oltre che della nipote Allegra, rimane un’eredità pesante: non tutto è sempre stato facile e più di una volta il gruppo ha rischiato di non reggere l’impatto della scomparsa della sua guida, ma il tempo ha dimostrato che la Medusa, simbolo della linea, è sempre salda con oltre 130 boutique monomarca e 1900 punti vendita nel mondo, con fortunate gamme che spaziano dall’abbigliamento agli accessori, dai cosmetici all’eyewear e alle fragranze. Ma torniamo a Dubai. Qualche anno fa la famiglia Versace è entrato a pieno titolo nel mondo dell’hotellerie con l’apertura di due alberghi griffati: il primo sulla Gold Coast, nel Queensland, in Australia, e successivamente nella città più grande e popolata degli Emirati Arabi, Dubai, una delle capitali più dinamiche e più cosmopolite del pianeta, al punto da ospitare una comunità di stranieri che rappresenta la maggioranza della popolazione.
Divenuta indiscusso punto di riferimento per l’innovazione e il lusso, la città di Dubai oltre che dal petrolio e dal gas, ottiene grossi introiti dal turismo con progetti immobiliari d’avanguardia, eventi sportivi e culturali e il suo aeroporto è ormai un frequentato hub di riferimento per il passaggio fra Occidente e Oriente. Questi gli scenari che spiegano la scelta dei Versace di investire su una struttura alberghiera extra-lusso, in joint venture con Enshaa Group, uno dei costruttori e sviluppatori real estate più importanti negli Emirati.
Il Palazzo presenta un evidente omaggio allo stile neoclassico italiano, anche se non mancano commistioni con lo stile locale. Rimane comunque forte la sensazione di entrare in un ambiente che riflette in ogni dettaglio l’estetica riconosciuta del brand Versace. Per raggiungere l’albergo bisogna entrare nel cuore pulsante del Culture Village, a meno di 15 minuti di distanza dall’aeroporto Dubai e a 8 minuti dal celebre Burj Khalifa, in un’area ideale per chi sceglie gli Emirati Arabi come sede delle proprie vacanze. La dimensione cinque stelle di Palazzo Versace si concretizza in numerosi dettagli: già dal maestoso ingresso si percepisce un concetto di esclusività che garantisce l’ottima scelta fatta.
Entrando nel giardino interno si percepisce una sensazione di relax e isolamento nonostante le 215 fra stanze e suites e le 169 residenze private, tutte disegnate e curate nell’arredamento e nei tessuti in perfetta coerenza con lo stile della proprietà. Ognuno degli otto ristoranti e bar è stato studiato per avere una terrazza esterna che conferma l’eredità originaria del concetto di Palazzo, dove la corte interna è sempre stato uno spazio informale per incontrarsi, mangiare e godere del bel tempo. Tre le piscine a disposizione dei clienti, circondate dalle palme e da giardini di fiori curatissimi: la natura si alternata alla visione dello skyline di Dubai per una prospettiva unica. Non manca una SPA di alto livello, con sette cabine e una suite privata, oltre a due Hammam in totale stile marocchino, rigorosamente divisi per sesso. Mosaici, marmi neri e dettagli madre perla sono l’inconfondibile firma di un brand nato alla punta dello stivale italico e arrivato ad essere simbolo incontrastato di stile in tutto il mondo.