È sbagliato credere che tutte le isole della Thailandia siano ogni anno invase da masse di turisti alla ricerca di spiagge incontaminate ma anche dalla vita notturna e dallo shopping. Ci sono infatti ancora centinaia di destinazioni altrettanto affascinanti ma molto tranquille e caratterizzate da un turismo più ecologico e di qualità. Koh Lanta, un piccolo arcipelago di 52 isole di cui 15 sono incluse e sotto la protezione dell’omonimo Parco Marino, è sicuramente una di queste.
A un’ora di barca da Phuket, nella provincia di Krabi, immerse nel mare delle Andamane, queste grandi e piccoli isolotti coperti da verdi foreste tropicali, magnifiche spiagge e calette seminascoste, con grotte e caverne, posseggono un fascino particolare. Chi fosse alla ricerca di bar e discoteche, centri commerciali e divertimento facile, rimarrebbe molto deluso anche perché si tratta di isole prevalentemente abitate da musulmani e fuori dagli abituali percorsi dei turisti internazionali. Incerta l’origine del nome Lanta, che per alcuni fu coniato dalle popolazioni che vagavano in questi mari, e i cui discendenti vengono ancora chiamati Sea Gypsies, ma forse deriva dalla lingua malay a significare “isole dalle lunghe spiagge” oppure dal sanscrito “piccola porzione di paradiso”. Per certo il nome è stato ufficializzato nel 1917 quando l’isola principale, divisa in due parti, Yai e Noi, fu indicata come sede principale che ospita il piccolo porto di Ban Saladan, dove si concentra la maggior parte del turismo che arriva in traghetto da Phi Phi e Krabi.
Lanta Yai è lunga circa 26 chilometri e larga cinque, e sulla costa orientale si trova e merita una visita, l’Old Town village, un tranquillo e pittoresco villaggio dove ogni marzo si svolge il Laanta festival. La parte più sviluppata è però quella occidentale, mentre le spiagge più belle le si trovano più a sud, vicine alla foresta vergine tropicale che costituisce parte del parco nazionale, costituito nel 1990, a coprire ben 134 chilometri quadrati. Qui vivono piccoli mammiferi come scoiattoli, scimmie, diversi tipi di serpenti e più di 100 specie di volatili.
A pochi chilometri di distanza si trova il Pimalai Resort & SPA un pluripremiato resort cinque stelle che appartiene al catalogo Small Luxury Hotels of the World. Costruito su una lieve collina ai margini della foresta, affacciata sulla baia di Kantiang, la più bella dell’isola, con accesso diretto a oltre 900 metri di spiaggia di sabbia bianchissima. Una grande attenzione è stata posta dalla proprietà e dagli architetti del Pimalai Resort nel preservare l’ambiente. Due grandi serbatoi raccolgono l’acqua piovana che viene poi trattata e immessa nel sistema idraulico dell’albergo. L’acqua reflua è riciclata e usata per irrigare le piante e i giardini mentre un moderno sistema di differenziazione permette la separazione dei rifiuti. Gli edifici, bassi, in stile locale, sono seminascosti da una ricca varietà di alberi, piante e fiori. Sono 39 le eleganti Ville Ocean View, da una a tre stanze, disperse sulla collina, con una spettacolare vista sul mare delle Andamane e la vegetazione tropicale circostante.
Ci sono inoltre altre 120 stanze divise in Deluxe, Suites, Beachside, tutte in stile Thai contemporaneo. A disposizione 2 grandiose piscine a sfioro, un centro immersioni, un’attrezzata palestra, un’accademia di Muay Thai Boxing, due campi da tennis, una fornita libreria e un piccolo centro congressi che può ospitare fino a 60 ospiti. Punto di eccellenza è anche la splendida Pimalai SPA che offre un ampio menu di trattamenti Orientali a base di erbe e prodotti naturali Thai. Costruita in legno di tek si articola in 3 cabine private per trattamenti doppi con jacuzzi, 4 cabile private per singoli, un bagno turco e un’idromassaggio esterno. Premiata più volte come miglior SPA tailandese e orientale, il Pimalai Resort offre un differente modello di lusso: trovarsi in unico ed esclusivo contesto, fuori dai circuiti turistici usuali, coccolati da uno staff di locali accoglienti e gentili, sempre pronti a fare qualcosa di extra per il cliente. A completare l’offerta di ospitalità di straordinaria qualità, vengono proposte tre alternative di ristorazione, affiancate da una prestigiosa cantina con importanti etichette di tutto il mondo. A controllare la qualità dell’alimentazione e dei vini, c’è un italiano, più precisamente un manager sardo, Mirko Langiu, che qui lavora da oltre sette anni dopo lunghe esperienze in Gran Bretagna. È lui che garantisce la qualità delle materie prime, della carne e del pesce fresco, trasmettendo all’ospite italiano la certezza che ai termini Eleganza, Serenità, Lusso, si possa sicuramente aggiungere: Mangiare bene.