Marcello Bondavalli, Nicola Brenna e Carlo Alberto Tagliabue di studio wok (Milano) sono i vincitori del concorso di interior design “Il bagno minimo: funzionalità ed estetica nel limite di 6 mq” lanciato in febbraio da EERA Soluzioni in pietra per l’architettura – unico atelier italiano dedicato alla pietra per il mondo wellness, Spa e bagno – con il patrocinio dell’ Associazione per il Disegno Industriale (ADI) delegazione Veneto e Trentino Alto Adige.
Il progetto vincitore del concorso, che si poneva l’obiettivo di valorizzare l’utilizzo del marmo nell’ambito di un tipico appartamento residenziale cittadino, è stato selezionato tra oltre 66 proposte progettuali provenienti da tutta Italia da parte di una giuria d’eccezione, presieduta da Marco Zito, architetto e designer, professore associato di Design del Prodotto presso l’Università IUAV di Venezia, e composta da: Oscar G. Colli, co-fondatore e editorialista de Il Bagno Oggi e Domani, membro dell’Osservatorio Permanente del Design presso ADI; Alessandro Lolli, direttore di Design Context; Michela Baldessari, designer, membro direttivo di ADI – delegazione Veneto e Trentino Alto Adige, docente di Storia del Design presso Libera Accademia di Belle Arti di Brescia; Laura de Stefano, architetto, consulente eventi culturali Marmomacc; Alberto Salvadori, art director EERA soluzioni in pietra per l’architettura.
«‘Stanza da bagno per un uomo’ esprime, attraverso un sistema modulare leggero, le potenzialità spaziali del piccolo ambiente e allo stesso tempo la coerente applicazione dei materiali lapidei» spiega Marco Zito, presidente di giuria. «L’immagine ottenuta crea così un’inedita impressione di leggerezza e flessibilità degli spazi. Interessante, inoltre, la potenziale facilità di esecuzione del sistema e il conseguente adattamento ad ambienti di dimensioni variabili».
Il progetto di studio wok, che prende spunto dalle lezioni dei maestri del primo Novecento quali Franco Albini, Gio Ponti e Le Corbusier, affronta il tema degli spazi sempre più ridotti dell’abitare contemporaneo proponendo una soluzione di ricerca in cui la parete del lavabo, integrata con un sistema a traliccio, diventa una quinta scenica dove aggiungere e cambiare elementi e oggetti del quotidiano. «Con l’evolversi della società mutano anche i bisogni dell’individuo e quindi le forme dell’abitare» ha spiegato Marcello Bondavalli, uno degli autori. «La condizione di intimità tipica della stanza da bagno può essere arricchita da nuovi usi non consueti: deve diventare uno spazio fruibile mutevole dove rilassarsi seduti su una panca, leggere un libro, prendersi cura di sé stessi dando vita ad un nuovo concetto di wellness fisico e mentale».
La giuria ha riservato una menzione speciale anche ai progetti “La civiltà del marmo” di Alessandro Villa e Jovana Cvetkovic e “Patio” di Marco Bernardini. Di “La civiltà del marmo” è stato apprezzato «il sistema modulare di montaggio dell’intero ambiente (molto approfondito e adatto a esigenze di personalizzazione), lo studio accurato degli accessori integrati, l’elegante abbinamento tra i diversi materiali lapidei e il metallo» come dichiarato dal presidente di giuria Marco Zito. Del progetto “Patio” dell’architetto Marco Bernardini «colpisce l’approccio originale dato dalla possibilità di aprire la luce naturale dall’alto. Tale apertura costruisce e ordina l’intero schema distributivo del bagno».
A breve partirà la realizzazione del progetto vincitore presso lo showroom EERA, in stretta collaborazione con gli autori. In autunno avrà luogo un evento di presentazione in cui verranno esposte tutte le tavole dei progetti pervenuti.