Al primo gennaio 1993, dalla divisione sancita da un voto parlamentare e senza alcun contrasto civile o militare, la Cecoslovacchia cessava di esistere dando vita a due diverse Repubbliche: la Cechia e la Slovacchia. Quest’ultima, con capitale Bratislava, ha una popolazione di appena cinque milioni e mezzo di abitanti e una superficie di circa 50mila chilometri quadrati. Un paese giovanissimo, quindi, che fa parte dell’Unione Europea, della NATO, della zona di libera circolazione regolata dal trattato di Schengen, e che dal 2009 ha adottato l’Euro come sua moneta.
La storia di questo territorio è però molto più antica. Conquistato dagli Slavi durante le invasioni avvenute fra il V e VI secolo fu a lungo dominio di principi e signorotti locali per poi finire prima nella Grande Moravia, poi sotto il Re di Ungheria, nell’impero Austro-Ungarico, e sotto i nazisti che lo proclamarono indipendente fra il 1939 e il 1944. Dopo la seconda guerra mondiale, come parte della Cecoslovacchia fini all’interno del blocco comunista sovietico dove rimase fino alla scissione dalla Cechia.
Nel XVIII secolo, l’aristocrazia locale guardava a Parigi e alla sua Corte come fonte d’ispirazione, da imitare sia nello stile di vita, nell’abbigliamento, nell’architettura e nel design. Diversi castelli furono costruiti in stile Rococo, riccamente arredati con sete e tessuti damascati, circondati da giardini e viali lungo i quali i nobili con le loro carrozze e parrucche incipriate passeggiavano per vedere ed essere visti. Fra di loro, sembra avesse un grande successo con le giovani dame un intraprendente poeta, il barone László Amade, che fu all’origine di un grande scandalo avendo pubblicato in una delle sue poesie l’elenco delle signore che egli aveva sedotto. Tuttora ricordato per la sua esecrabile indiscrezione, László non è passato alla storia solo per la sua vena artistica ma per aver vissuto a Vrakúň, sull’isola di Rye, in una splendida villa composta da più edifici, progettata in stile Luigi XVI, il cui tratto principale era il ricorso esagerato alle decorazioni, sia negli interni che nei giardini circostanti, specie nella cosiddetta stanza cinese che rimandava all’esotico mondo orientale, con i suoi vasi e ceramiche su cui spicca il simbolo della rana proprio di Vrakúň. Gli stessi arredi dei saloni e le carte da parati delle stanze da letto abbondavano di gigli dei borboni, colori pastello e altri elementi tipici del classicismo francese.
Oggi questa proprietà è stata trasformata in un lussuoso albergo cinque stelle, ricco di atmosfere romantiche, con 20 stanze e 10 suites, che nel suo nome, Amade Château, ricorda l’antica famiglia che l’aveva abitata. La struttura è composta da due edifici principali, il più grande, chiamato Mon Chateau, e l’altro che rappresenta una sua ala, Le Baron, dedicato a Lazslo, e due dependance esterne: Ma Champagne e Rendez Vouz in cui si svolgono molte attività sociali e dove si trova il ristorante Pompadour, con la sua romantica atmosfera, pietanze e dolci che stimolano i sensi ma non trascurano il benessere. L’isola di Rye, a una trentina di chilometri da Bratislava e 10 dal Parco Termale Dunajska Streda, costituisce la più grande isola fluviale in Europa, con numerose sorgenti termali, una delle terre più fertili dell’intera Slovacchia, in cui è possibile visitare chiese centenarie, villaggi, castelli e musei. Ogni elemento dell’edificio principale ricorda l’eleganza del passato ma l’hotel è anche curato in ogni suo aspetto di modernità. Ciascuna stanza dell’Amade Château ha un suo stile unico, con un differente disegno delle pareti, coperte e tessuti realizzate e dipinti a mano con materiali di alta qualità, decorazioni originali o riprodotte fedelmente da artigiani locali.
La leggenda racconta che l’isola di Rye – anche conosciuta come il Giardino d’Oro – era abitata da meravigliose fate dai capelli color oro, i cui sedimenti si potevano anche trovare nelle acque del Danubio, per questo il soffitto e le pareti della piscina coperta sono color sabbia e d’oro. Il risultato d’insieme è un’armonioso succedersi di ambienti in cui il filo conduttore è la polvere d’oro, mista a sabbia e vari tessuti. Ma il massimo del ricorso ai colori dorati lo si trova nella SPA dove il mixing fra lusso ed efficienza, tradizione e modernità, design d’artigianato ed elementi tecnologici, raggiunge il suo massimo. Tre le cabine, di cui una per coppie, a disposizione di uno staff ben organizzato ed esperto in trattamenti estetici e diverse tecniche di massaggi: hot stone, sportivo, svedese. Una particolare attenzione viene riservata a protocolli di aromaterapia, ai bendaggi e alla riflessologia. Gli ambienti della SPA, oltra alla ricordata ed elegante piscina coperta dal soffitto dorato, ospita una sauna, l’idromassaggio, un bagno Turco in stile hammam. L’hotel presenta una piscina all’aperto stagionale, un parco giochi e una terrazza solarium.
Un’ultima curiosità: oltre alla rana, che fa parte dello stemma dell’isola di Rye, un altro animale simile è la libellula, presente non solo sulla carta da parati ma anche sui pavimenti in marmo degli edifici principali, e all’interno del parco. Se poi vi domandaste perché nei motivi di design dell’hotel e della SPA si trovano una sfera e le onde, basta ricordare l’origine e le tradizioni più antiche di questi territori. La sfera, invece, rappresenta il sole mentre le onde rimandano alla vitalità del mare e delle correnti.