Era il 1825 quando in Francia venne dato alle stampe “La storia della mia vita”, autobiografia postuma di Giacomo Casanova (Mémoires de J. Casanova de Seingalt, écrits par lui-même). Pubblicato e finito nell’elenco dei libri proibiti in tempo di record, il testo è passato alla storia per i suoi contenuti scabrosi. Nelle sue pagine, Giacomo Casanova, celebre avventuriero veneziano, vissuto tra il 1725 e il 1798, raccontava gli eccessi di una vita condotta tra salotti aristocratici, viaggi in tutta Europa e, soprattutto, conquiste amorose. Ben 121, stando alle sue parole, le donne che cedettero alle sue lusinghe e tra loro alcune tra le più belle e influenti dell’alta borghesia e dell’aristocrazia dell’epoca. Una narrazione per certi versi aulica (Casanova era un fine letterato, politologo, autore di numerosi saggi e libri di poesie) che però non disdegna di soffermarsi su una aneddotica spesso irriverente e divertente. Come le sue tante fughe, avvenute nel cuore della notte, per evitare la vendetta di qualche marito geloso. E proprio una tresca amorosa fu anche la causa del suo allontanamento dal celebre Castello di Spessa Capriva del Friuli.
Qui Casanova fu invitato da Luigi Torriani, proprietario della tenuta, per trascorrere un lungo soggiorno di riposo, interrottosi, però, dopo sole poche settimane allorché il famoso libertino venne accusato di aver sedotto una giovane donna di servizio del castello. Difficile capire dove finisce il pettegolezzo, dove inizia la narrazione letteraria e dove invece subentra la realtà storica. Quello che è certo è che oggi il Castello di Spessa, splendida struttura ricettiva nel cuore del Collio goriziano, a Capriva del Friuli, al famoso seduttore ha dedicato una delle sue suite più belle, un bistrot e un pregiato Pinot Nero, fra i vini più rappresentativi della cantina Castello di Spessa. Eppure, a soffermarsi su questo aspetto per certi versi promozionale si rischia di fare un torto a quella che non è difficile considerare come una delle strutture alberghiere più suggestive dell’intero Friuli.
Innanzitutto, va sottolineato che il Castello di Spessa ha origine antichissime. Pare infatti che l’attuale edificio sorga nei pressi di una antica torre di guardia romana. La costruzione del castello avviene ufficialmente nel XIII secolo a opera della famiglia Ungrispach. La proprietà passa poi in mano alla famiglia Rassauer nel 1532 e nel 1547 alla famiglia della Torre che vanta una discendenza che viene fatta risalire addirittura a Carlo Magno. Gli eredi della Torre restarono unici proprietari del castello per oltre 300 anni, finché l’edificio, tra il 1879 e il 1880, entrò nel possesso di Rodolfo Voelkl, un ricco commerciante di spezie orientali che incaricò l’architetto Ruggero Berlam di ristrutturarlo completamente.
Oggi il castello trasformato in Resort ha quindici suites arredate con mobili del 1700 e del 1800 italiano e mitteleuropeo e, scavata nella collina sottostante il maniero, la più antica e scenografica cantina del Collio, dove invecchiano i pregiati vini della propria azienda vinicola, mentre nel Bistrot si degusta una straordinaria selezione di prodotti del Friuli Venezia Giulia. Completamente circondato dalle vigne della tenuta cui da il nome, nel parco si snodano le 18 buche del Golf Country Castello di Spessa la cui Club House è ospitata in un antico rustico, con ampio dehors e un’ombreggiata terrazza ristorante, aperta anche a chi non gioca a golf. Dal restauro di una vecchia cascina è stata invece ricavata la Tavernetta al Castello, con un rinomato Ristorante Gourmand e 10 camere dall’atmosfera country. In un casale affacciato sul green sono infine stati ricavati 8 Appartamenti nelle Vigne, riservati al Digital Detox, arredati con caldo stile rustico e dedicati soprattutto ai golfisti e alle famiglie. Il Casale in collina, il più appartato della tenuta, propone 10 stanze arredate in stile shabby chic che si affacciano su uno splendido paesaggio di vigneti e sul campo da golf.
Ricavata nella zona delle antiche scuderie all’entrata del Castello, la Vinum SPA è organizzata per sfruttare tutte le proprietà benefiche dei principi attivi delle uve e del vino, che sono alla base dei trattamenti e dei cosmetici utilizzati. Al suo interno si trova una piscina con idromassaggio e la zona relax con la Tisaneria, che si aprono con grandi vetrate sulle colline, mentre all’esterno ci sono una seconda piscina e un grande idromassaggio esagonale panoramici. Al piano terra il percorso inizia con un’ampia Sauna finlandese con stufa di maiolica, Bagno turco, Docce emozionali con cromoterapia, Percorso Kneipp con pietre dell’Isonzo e Suite privè con tini per bagni al vino. Al primo piano gli spazi sono dedicati ai massaggi e all’area VinumTherapia, cuore pulsante della SPA con grandi tini con idromassaggi cromoterapici. Tutto, nella SPA, riconduce all’uva e al vino: gli affreschi sulle pareti, i massaggi con pietre calde ricavate dalla marna, originale terreno del Collio ricco di sali e microelementi, da cui i vitigni traggono carattere, profumi, mineralità e freschezza. I nomi dei trattamenti, le essenze all’aroma di uva e mosto, le tisane benefiche derivate dalle foglie di vite e il succo d’uva depurativo sono creati appositamente, così come l’olio di vinaccioli e al mosto d’uva per i massaggi, lo scrub corpo ai semi di vinaccioli, il fango antiage al mosto d’uva, il profumo d’ambiente. Un percorso è dedicato anche alla Grappaterapia, con trattamenti dall’azione antiossidante, antinfiammatoria e tonificante che si concludono con la degustazione di una delle grappe della tenuta. Secondo la filosofia per cui nel vino c’è gioia, salute e bellezza.
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