Nell’immaginario collettivo le Dolomiti evocano la neve e le vacanze in montagna, in inverno ma anche d’estate. Che sia per trascorrere una settimana bianca o per evadere dall’afa estiva, fra le aree dolomitiche più apprezzate dai turisti c’è l’Alpe di Siusi, in Alto Adige. Già a partire dai primi decenni del secolo scorso, questo territorio è stato meta per gli appassionati degli sport invernali, e il turismo è cresciuto esponenzialmente dopo gli anni trenta, a seguito della costruzione della funivia Ortisei-Alpe di Siusi, collegamento fondamentale per raggiungere velocemente il vasto altipiano. Il turismo ha portato alla costruzione, non solo degli impianti sciistici, ma soprattutto di strutture recettive di ogni tipo, in grado di soddisfare le esigenze di una clientela che arrivava anche da molto lontano, attratta dalla bellezza di un territorio ricco di natura, paesaggi, storia e cultura.
Il comune principale è Castelrotto, il centro abitato più grande dell’Alpe di Siusi, immerso tra le vette dolomitiche, patrimonio mondiale dell’Unesco. Con i suoi antichi edifici nel centro storico, le case signorili e un campanile in stile barocco (tra i più alti dell’Alto Adige), dal 2018 fa parte dell’associazione “I borghi più belli d’Italia”. Il piccolo paese si estende su un dislivello di duemila metri quasi abbarbicato sui pendii che conducono a valle.
Nel punto più alto, precisamente a 1900 metri, si trova Icaro, una struttura che fin dal 1936 si affaccia sullo stupefacente paesaggio naturale dell’Alpe di Siusi e delle montagne iconiche all’interno delle quali è incastonato. Si narra che il primo padrone del rifugio originale decise di dare alla struttura il nome del personaggio mitologico greco, quando un giorno, a seguito di un suo salto con gli sci, gli ospiti del rifugio gli dissero: “voli come Icaro”. Da tre generazioni l’albergo è gestito dalla famiglia Sattler la cui tradizione nell’ospitalità comincia con una donna molto decisa, Berta. Da giovanissima, negli anni cinquanta, arrivò per la prima volta in cerca di lavoro dalla Val Sarentino sull’Alpe di Siusi. Per alcuni anni lavorò in quello che al tempo era un sobrio rifugio di montagna. Innamorati di questo spettacolare e unico luogo, dopo qualche tempo lei e suo marito Andreas rilevarono la gestione della locanda e, nel 1971, decisero di acquistarla. Meno di dieci anni dopo, la figlia Irmgard insieme al marito Walter ne hanno preso la conduzione e – nel corso dei decenni – hanno costantemente animato e sviluppato la loro idea di ospitalità.
Ora è Angelika Sattler, la nipote di Berta, ad avere le redini della casa ma continua a godere dell’appoggio e del contributo di tutta la famiglia: suo fratello Alexander, esperto alpinista, conosce ogni roccia, ogni erba e ogni fiore di questo ambiente naturale, che mostra e racconta accompagnando gli ospiti in escursioni e gite nei dintorni. La moglie Stéphanie ha seguito il richiamo delle montagne e da lontano è arrivata per restare. Irmgard, la madre di Angelika, è oggi la memoria storica della casa e la colonna portante di Icaro. Il marito di Angelika, Hubert Kostner, è infine un artista che sfida le convenzioni e ripensa l’immaginario alpino, portando, anche dentro gli spazi dell’hotel, la sua personale visione artistica.
Negli ultimi anni lo storico rifugio è stato al centro di un progetto di ristrutturazione, terminato nel luglio del 2021, che ha visto l’inserimento di elementi innovativi che però hanno tenuto in buon conto e rispettato la tradizione dell’Hotel e le caratteristiche del paesaggio. Un lavoro affidato allo Studio di architettura Modus di Bressanone, che ha contribuito a dare una forma totalmente nuova all’albergo.
Visto dall’esterno, sembra chiara la volontà di rimandare il pensiero al personaggio mitologico di Icaro: la struttura assume le sembianze di un’ala, che si libra in cielo tra le montagne. Grazie alla collaborazione con gli esperti artigiani locali, l’edificio è realizzato con materiali sostenibili. Il legno è predominante: per l’esterno è stato utilizzato il larice, che avvolge l’edificio e si inserisce armonicamente nell’ambiente alpino che lo circonda; all’interno, invece, troviamo abete rosso, quercia e olmo. Le camere spaziose e le aree comuni sono distribuite su tre livelli che si compenetrano con il paesaggio attraverso particolari soluzioni progettuali e d’arredo. Dall’esterno all’interno si nota sin da subito una coerenza stilistica. Le originali scelte cromatiche sono forse la principale caratteristica del concetto di interior design. Icaro, infatti, vuole trasmettere ai suoi ospiti una piena joie de vivre. Ciascun angolo dell’hotel è pensato con cura, per dare spazio all’immaginazione e al piacere dell’inatteso. Lungo l’ampia e luminosa asse dell’open space al piano terra si snodano sale panoramiche e intimi salottini. Poltrone e divani variopinti sono disseminati nello spazio. A seguire, un grande tavolo di marmo, a disposizione degli ospiti per intrattenersi durante tutta la giornata.
La particolarità del pianterreno è data anche ai trofei di caccia del compianto Walter Sattler, che nella sua vita si è sempre distinto come rispettoso cacciatore e amante della natura. Altra caratteristica che porta la firma della famiglia, è l’esposizione delle opere artistiche realizzate dal marito di Angelika Sattler, Hubert Kostner. Le camere sono state pensate come dei telescopi per apprezzare l’Alpe di Siusi e la vicinanza dei letti alle finestre permette di contemplare il panorama da sdraiati, e di godere al risveglio dei primi raggi di sole, ancora a letto tra le lenzuola. Anche le terrazze e la nuova piscina offrono la possibilità di ammirare il panorama circostante. Entrambe sono state progettate scegliendo ancora una volta cromie inedite e avvolgenti. Per concludere, va menzionata la nuova sala ristorante. è realizzata nei toni del rosa, del blu e del colore pesca, con una vista spettacolare sullo Sciliar.
A gestire il ristorante è lo chef Kurt Rier, che ha deciso di offrire un’esperienza culinaria agli ospiti, fedele all’idea centrale dell’intera struttura: permettere una rispettosa rivisitazione delle antiche ricette e della cucina tradizionale avvalendosi di materie prime locali e stagionali. In conclusione, per avvicinarsi il più possibile al cielo, nelle Alpi di Siusi c’è un posto perfetto per tutte le stagioni, che si staglia con la sua forma slanciata, incastonato tra le alpi dolomitiche.
Lontani dalla frenesia della realtà quotidiana, disconnessi dalle proprie inquietudini e preoccupazioni, insieme a Icaro si è in grado di vivere in maniera completa un’esperienza a contatto con la natura in uno dei panorami più suggestivi delle nostre montagne.
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