Da anni la Puglia si conferma come una meta turistica ambita sia per il mercato nazionale che estero. Dalle spiagge salentine e di Monopoli all’Altipiano delle Murge e alla Valle d’Itria, questa regione offre un ventaglio di molteplici escursioni ed esperienze di viaggio. Arricchito da tradizioni storiche, culturali ed enogastronomiche che variano da nord a sud e che rendono unico un soggiorno in questa terra. Secondo l’Osservatorio Pugliapromozione, tra le mete più ambite e con una percentuale in continua crescita di arrivi e presenze, è proprio la già citata Valle d’Itria. Un territorio esteso che tocca le province di Bari, Taranto e Brindisi e include i bellissimi Comuni di Alberobello, Ostuni, Martina Franca, Locorotondo e Cisternino. Visitare la Valle d’Itria significa avere la possibilità di conoscere cittadine storiche, dai contorni barocchi, come nel caso di Cisternino, o le tipiche case di Locorotondo con i tetti a spiovente coperti con le chiancarelle; e ancora, gli agglomerati di trulli di Alberobello o il centro storico di Ostuni, dove l’imbiancatura a calce delle case dà la sensazione di trovarsi in uno spazio onirico, avvolto da un fascino surreale.
Oltre ai centri abitati, la Valle d’Itria ha un paesaggio eterogeneo, dove insistono boschi e macchia mediterranea, alternati a distese di vigneti e ulivi. Tra natura selvatica e terreni in coltivo si scorgono antichi trulli, casali e masserie. Abitazioni del mondo contadino, spesso in disuso o abbandonate, molte delle quali negli ultimi anni sono state ristrutturate e ripensate come esercizi ricettivi. Una pratica diffusa in tutta Italia, ma molto più comune in Puglia. Nella Valle d’Itria sono tante le famiglie che hanno ereditato questi immobili, e mettendo in mostra una inattesa capacità di cogliere in queste strutture una potenzialità turistico-attrattiva, si sono trasformati in imprenditori, protagonisti di un processo di rigenerazione delle loro proprietà, che fossero trulli o masserie, per metterli a disposizione degli amanti di un turismo dolce, eco-sostenibile e all’insegna del benessere.
È questo il caso del Ddò Relais (in pugliese: da qua) una lamia novecentesca, a base quadrangolare caratterizzata da una copertura in lastre di pietra e tegole di terracotta, circondata da tre ettari di campagna, ristrutturata nel rispetto dell’antica e inconfondibile edilizia salentina. Il relais si propone come un nuovo indirizzo di charme, nato dalla passione di Renato Serpieri e Pinotta Fasano, una coppia, non autoctona, ma amante di questa terra: da quindici anni trascorrono le loro vacanze nella Valle e sulla costa limitrofa. “Inizialmente abbiamo deciso di acquistare il Casale perché volevamo avere un nostro posto di vacanza, dopo anni che frequentiamo la Valle d’Itria durante le nostre ferie”, ci dice Pinotta Fasano. Avendo poi la possibilità di fare degli ampliamenti è stato deciso di estendere gli spazi originali della lamia e Leo Ancona – l’architetto che si è occupato della ristrutturazione – ha suggerito, e poi convinto, i coniugi a intraprendere questa avventura, trasformandola non solo nella loro casa di villeggiatura, ma in uno spazio da condividere. Dai magazzini, che in passato erano usati come depositi e ricovero per gli animali, sono stati ridisegnate e riadattate 4 camere dai nomi evocativi: la Bicocca, il Fico, il Cellaio, l’Angolo. Rifinite in ogni dettaglio con arredi di legno realizzate dalle maestranze locale, letti king size, biancheria di alta qualità, fotografie d’arte e luxury amenities. La quinta camera del Relais, soprannominata il Forno, è una deluxe nata proprio dalla ristrutturazione dell’antico forno del casale. Quest’ultima si distingue dalle altre per il soffitto caratteristico in pietra chiara e anche per il living e uno spazio esterno attrezzato dove poter passare momenti di relax.
Per quanto riguarda gli spazi comuni, la struttura è dotata di una zona solarium, una piscina, una SPA e un salone en plein air. Come parte del percorso benessere merita un’attenzione speciale la sauna, alimentata da una stufa da 9 kw, che utilizza la tecnica giapponese Shou Sugi Ban. La decisione di adottare questo sistema, che letteralmente significa tavole di cedro bruciate, nasce da una scelta di design, perché dona all’ambiente un colore dalle sfumature scure, e a Pinotta Fasano preme sottolineare che “non volevamo nessuna contaminazione di prodotti chimici e vernici. Mentre questa tecnica ci permette ottenere il risultato voluto con un metodo naturale e non inquinante“.
Il fiore all’occhiello del Ddò Relais è la prima colazione, che viene servita nel salone condiviso, e scrupolosamente preparata dalla pastry-chef della struttura con prodotti locali e secondo le tradizioni pugliesi. La colazione è un momento importante del soggiorno perché permette agli ospiti di connettersi, attraverso la tradizione culinaria del posto, con la Valle e la costa. Ma è indubbio che a fare la differenza siano proprio Pinotta e Renato, che puntano a rafforzare la fiducia dei clienti promuovendo principalmente le tradizioni del luogo. Non sono solo guide ineccepibili per chi vuole scoprire la storia, gli artigiani e i sapori della valle, ma puntano a “trasmettere il valore di un andamento lento, ovvero della capacità di godere delle enormi bellezze circostanti, lontano dalla frenesia della quotidianità“.
Il Ddò Relais è un emblema di questa filosofia, sia perché si trova in mezzo al verde, dove è possibile ascoltare esclusivamente i suoni della natura, sia per i programmi offerti. In linea con un’idea di vacanza all’insegna del benessere psico-fisico e della sostenibilità, sono state installate colonnine elettriche per ricaricare le e-car, sono a disposizione e-bike per una mobilità dolce, utilizzabili su percorsi ciclabili che arrivano a Locorotondo e a Ceglie. Infine, nella tenuta, con proprio ingresso e parcheggio indipendente, è stata costruita la Villa di Ddò pensata per chi è alla ricerca di un’ospitalità esclusiva. Una struttura di 120mq, dalle linee contemporanee con vetrate che affacciano sulla campagna. Dispone di tre camere doppie, con bagni privati, un ampio salone open-space e cucina full-equipped. Anche in questo caso, i proprietari hanno pensato a un’esperienza speciale offrendo servizi di lusso, come il personal trainer e lo chef privato. Per chi non ha mai visitato questa terra o per chi decide di ritornarci, la scelta di passare da Ddò, da qua, come dicono i pugliesi, si rivelerà più che azzeccata.
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