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    Home»Rubriche»Food»Quale alimentazione per sostenere l’attività sportiva?
    Food

    Quale alimentazione per sostenere l’attività sportiva?

    Emanuele MarchettiBy Emanuele MarchettiFebbraio 21, 2023Updated:Febbraio 21, 2023Nessun commento3 Mins Read
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    Anche lo sportivo ha un gusto. Negli ultimi anni si è dimostrata sempre più rilevante la soddisfazione del palato da un lato e la composizione degli alimenti dall’altro. A confermarlo è Dennis Dell’Unto, nutrizionista dell’Atalanta B.C., che segue il regime dei calciatori neroazzurri ed è costantemente impegnato nell’integrazione tra aspetto culinario e proprietà nutritive del cibo, quota proteica e indice glicemico.

    Dennis Dell’Unto

    Negli sportivi, a seconda della disciplina che praticano, gioca un ruolo importante l’alimentazione e la ripartizione nell’ambito della dieta dei diversi macronutrienti. “Nel calcio la maggiore percentuale di macronutrienti rimane pur sempre quella dei carboidrati e la dieta mediterranea è il punto di riferimento. È chiaro che, per la composizione corporea dell’atleta, sono importanti le proteine e relativi amminoacidi, iessenziali nel processo di sintesi proteica e quindi incremento/mantenimento della massa muscolare, per evitare un indebolimento dei tessuti o la sindrome da sovrallenamento.“

    Inoltre, per uno sportivo, è utile conoscere l’indice glicemico (IG) dei carboidrati, per scegliere il momento migliore in cui consumarli: “Prima della partita è bene assumere carboidrati con un IG medio-basso, che garantiscano un rilascio graduale degli zuccheri mantenendo le energie a livello costante. Al contrario, i carboidrati con un IG alto, portano a un picco glicemico, che comporta un rapido esaurimento delle energie e un calo della performance atletica; per questo motivo è meglio consumarli a fine gara, quando il corpo è più stanco e affaticato e necessita di una veloce assimilazione degli zuccheri”, prosegue Dennis Dell’Unto.

    I mutamenti nell’alimentazione degli sportivi interessano anche il consumo della frutta fresca, ricca di nutrienti e sali minerali, che si trova alla base della piramide alimentare e non deve mai mancare in nessun regime. Anche in questo caso Dell’Unto spiega che: “La frutta può avere un indice glicemico medio o alto a seconda della quantità di fruttosio che contiene: solitamente la frutta a basso IG, come mele, arance e pere viene assunta prima degli allenamenti mentre quella con alto IG come, uva e cachi, è preferibile dopo sforzi prolungati, come nel post-partita, affiancata da un altro alimento più ricco, come per esempio le gallette di cereali. La frutta fresca, inoltre, comporta un innalzamento del picco glicemico solo per poco tempo ed è ricca di fibre che trattengono il rilascio di zuccheri”.

    Da una ricerca pubblicata sul Journal of Proteome Research e condotta dai ricercatori del North Carolina Research Campus e gli scienziati del Dole Nutrition Institute e dell’Appalachian State University, l’IG della frutta varia anche a seconda del grado di maturazione del frutto stesso: le banane poco mature hanno un IG basso a differenza di quelle molto mature che contano un IG alto. Del resto la banana è lo spuntino perfetto per lo sportivo, adatta ad essere consumata nel preallenamento, durante e dopo l’attività fisica, grazie a un mix vincente che assicura energia, resistenza durante lo sforzo fisico e velocità di recupero successivamente.

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    Emanuele Marchetti

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