L’insolita sagoma del massiccio dello Sciliar, nelle Dolomiti altoatesine, è uno degli emblemi più famosi dell’Alto Adige. Durante il periodo glaciale, le sue pareti rocciose superavano il livello dei ghiacciai e, per questo, alcune piante poterono sopravvivere alla glaciazione. Nel 1974 l’intera area attorno allo Sciliar è stata dichiarata parco naturale. Numerosi sono i sentieri e gli itinerari che, oggigiorno, portano attraverso questa zona protetta. Ai piedi della montagna, Siusi allo Sciliar è un delizioso paesino tra Castelrotto e Fiè allo Sciliar, circondato da prati e boschi e con una vista spettacolare sulle Dolomiti. Il centro del paese appare come un salotto su cui si affacciano ristoranti e piccoli negozi artigianali. La località, adagiata in una conca soleggiata, è una meta turistica rinomata per le innumerevoli passeggiate, gite e arrampicate in estate e per la vicinanza con gli impianti dell’altipiano dello Sciliar in inverno.
Il Parc Hotel Florian, situato all’inizio del paesino, ha come proprio fiore all’occhiello un magnifico parco di 6.000 mq, fatto di alberi secolari, un idilliaco laghetto e una piscina all’aperto. Di recente la struttura originale è stata integrata con dieci nuove suite, concepite sotto forma di corpo si collega all’edificio principale e lo amplia, regalando all’insieme un tocco di modernità con un linguaggio architettonico nuovo e ben distinto.
In questo intervento, l’architettura si sposa con la vivacità e la diversità della natura, e la nuova ala dell’hotel non viene percepita come un corpo estraneo. Il progetto alberghiero è stato realizzato dallo studio di architettura noa* di Bolzano che si è inizialmente trovato ad affrontare una situazione costruttiva complessa che richiedeva molto tatto e sensibilità.
Da un lato, la necessità di preservare al meglio l’orgoglio dell’hotel – un parco unico nel suo genere – dall’altro, l’adiacente casa unifamiliare, il parcheggio e, ovviamente, l’hotel. L’intero progetto architettonico si è quindi sviluppato attorno al tema centrale del parco: la struttura ne doveva diventare un elemento costitutivo sotto ogni aspetto, come se ci fosse sempre stata. L’idea originale, quindi, è stata quella di mantenere l’edificio con i nuovi locali sollevato da terra, per non compromettere la piena estensione del parco e occupare la minor superficie possibile. Un ampliamento al livello del suolo avrebbe infatti sottratto una fetta considerevole dello spazio verde. Allo stesso tempo, non si è mai voluto costruire una semplice fila di stanze e porte, ma creare piuttosto a un raggruppamento ordinato di piccole case sull’albero a sé stanti che, dall’alto dei loro tre metri, permettessero a tutti gli ospiti di godere delle zone sottostanti.
Le case sugli alberi si susseguono lungo un corridoio di collegamento, che funge da spina dorsale che unisce i moduli del nuovo edificio alberghiero. I due piani delle suite, ciascuno con cinque camere, sono orientati verso il parco e, per rendere più vivace l’ensemble architettonico, le suite sono state sovrapposte, non a combaciare perfettamente, ma con un leggero scostamento, per dare l’impressione di una struttura cresciuta quasi naturalmente, senza penalizzare la vista circostante. Il risultato visibile è quello di un unico edificio, leggero, dolcemente annidato nel paesaggio naturale. A sottolineare questo aspetto, la facciata in legno grigio conferisce ordine e omogeneità al vivace
scenario delle case sugli alberi. Gli ospiti hanno così la sensazione di vivere in una piccola casa, tutta loro, come parte integrante dello stesso paesaggio capace di risvegliare emozioni, sogni e voglia di libertà.
Le stanze sono chiamate Floris Green Suites, e sono tanto spettacolari all’esterno quanto all’interno. La classica suddivisione degli spazi in zona giorno, zona notte e bagno è stata reinterpretata in modo insolito, con la zona giorno centrale che termina in un balcone a tetto, da cui si può ammirare il magnifico paesaggio montano visibile anche dalle ampie vetrate della zona notte. Tutto si fonde in un flusso armonioso: le stanze, le funzioni, gli spazi esterni e gli interni. Una sauna finlandese esclusiva è inserita nella zona bagno a uso esclusivo degli ospiti della suite, senza limiti di tempo. Inoltre subito fuori, in un patio aperto ma protetto da occhi indiscreti, si trova una vasca che completa in modo affascinante l’offerta della sauna. L’interior design delle stanze è dominato da un verde tenue inframmezzato da sfumature di grigio, in perfetta sintonia con la sensazione di casa sull’albero immaginata dagli architetti. I rivestimenti in tessuto e legno di larice, le piastrelle e le superfici verniciate, creano un legame fra interno ed esterno, il tutto armoniosamente integrato da un pavimento in rovere fumé e da arredi e sanitari in sobrio nero.
Il patio privo di tende è come un rifugio intimo dell’ospite, e attraverso le aperture entra la luce naturale e si vedono gli alberi ad alto fusto appena piantati nel parco, mentre ci si può abbandonare su una rete stile amaca. In poche parole, la famiglia Thomaseth ha voluto aggiungere al proprio hotel a conduzione familiare, già molto amato dalle famiglie e dagli appassionati della montagna e degli sport invernali, una struttura elegante e moderna, con molta luce e calore, dove trascorrere vacanze spensierate di fronte allo splendido panorama con un’impareggiabile vista sulla Cima Santner del massiccio dello Sciliar. Gli ampi orizzonti e l’accoglienza famigliare rendono questo hotel il luogo perfetto per rilassarsi.
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