Ai piedi delle Dolomiti, a venticinque chilometri da Bolzano, si trova la Val di Sarentino. Proprio dal capoluogo, seguendo con la vista il corso del torrente Talvera, è possibile scorgere il Monte Forgella Sarentina, che sovrasta i paesini della valle. Fino agli anni trenta era molto complicato raggiungere questi luoghi. Con la costruzione della strada statale, gli abitanti di questo fantastico territorio hanno cominciato ad aprirsi al mondo esterno. Ad oggi, ci sono due vie di accesso: tramite la conca di Bolzano dalla quale si attraversa la gola di Sarentino oppure via Vipiteno, passando per il Passo Pennes e la Val di Pennes. Quest’ultima strada, però, rimane chiusa durante i mesi invernali e in estate diventa il percorso preferito dai motociclisti. Optiamo per il passaggio dalla gola di Sarentino seguendo strade immerse nel silenzio dei boschi, mentre dagli spiragli fra gli alberi secolari è possibile scorgere le cime delle alte montagne sovrastanti. Qui si percepisce un profondo rispetto per la natura e gli uomini non hanno alterato particolarmente il paesaggio. Infatti, sono poche le costruzioni e come arrampicati sulle pendici rocciose resistono piccoli borghi immersi nel verde. Solo il rintocco dei campanili delle chiese spezza per qualche momento il silenzio delle montagne, rendendo l’atmosfera quasi magica.

Entrando nei paesini si capisce subito che i residenti tengono alle loro tradizioni e alla loro identità. Passeggiando la domenica per Sarentino, poi, non è difficile vedere uomini e donne indossare gli abiti tradizionali, con il cappellino nero e un cordoncino rosso per i celibi e uno verde per gli sposati. Ma soprattutto non è difficile notare le botteghe artigianali. In queste zone si tiene molto alla conservazione degli antichi mestieri, preservati con orgoglio, a partire dalla scultura del legno, alla tornitura, alla tessitura a mano di oggetti, all’oreficeria, all’arte dello scalpellino e al ricamo del cuoio con le rachidi di pavone. Anche la cucina occupa un posto speciale nella tradizione sarentina. Girando per sentieri che si arrampicano nella valle è possibile scoprire trattorie e rifugi che propongono piatti locali.

Una delle mete enogastronomiche più conosciute della Val di Sarentino è il ristorante “Terra Magic Place”, due stelle Michelin, che si trova all’interno dell’omonima struttura alberghiera. L’hotel è a conduzione familiare, gestito dai fratelli Heinrich e Gisela Schneider. A mettere la prima pietra di questa struttura, oggi un fantastico Relais & Châteaux, con vista mozzafiato sulle Dolomiti, fu Johann Brugger, il loro nonno. Un uomo – come lo descrivono i nipoti, aperto e moderno per quei tempi, alpinista con la passione per gli sci, che ha saputo trasformare un semplice rifugio per la stagione sciistica in una accogliente locanda. Sono passati più di settant’anni dalla intuizione di “nonno Tatte” e di generazione in generazione la sua famiglia è riuscita ad adeguarsi alle novità del tempo e alle crescenti esigenze degli ospiti.
Di anno in anno, i fratelli Schneider hanno dedicato il periodo di chiusura tra la stagione invernale e quella estiva, per continui miglioramenti e lavori di restyling, concentrandosi sempre di più su un approccio environment friendly. L’ultima ristrutturazione ha mostrato un’attenzione particolare verso il risparmio energetico, partendo dalla scelta dei materiali, tutti di provenienza locale messi in opera da manodopera autoctona. Le 11 camere di cui dispone il Relais & Chateaux sono pavimentate in legno e vengono alimentate da energia rinnovabile, solare e idrica.



Modifiche particolari sono state apportate anche alla SPA, che è stata ampliata, con l’aggiunta di saune e idromassaggio più ampi e confortevoli. Infine, è stata creata un’area parco esterna con un percorso vita e una zona orto dedicata alle erbe che verranno usate in cucina. Anche sotto il profilo enogastronomico la sostenibilità è la bussola del ristorante guidato da Heinrich e accompagnato dalla sorella nella scelta e nella ricerca dei vini, in qualità di sommelier. Qui è tutto veramente a km zero, a partire dalla farina, per poi passare alla carne, formaggi, speck e verdura. Ad arricchire i piatti sono le spezie dell’orto e sapientemente dosate per esaltare i piatti del menù.

Come spiega lo stesso Heinrich Schneider “Abbiamo la fortuna di vivere nel Comune più verde d’Italia. La natura e l’uomo convivono in maniera pacifica e l’ambiente qui è rimasto intatto. Le mucche pascolano sui prati e conducono una vita felice, che si esprime perfettamente nella qualità delle loro carni”. Il racconto del territorio passa anche per l’attenta selezione dei vini altoatesini fatta da Gisela con firme di prestigio ed etichette di nicchia. Insomma, come descrivere una visita e un soggiorno in Val di Sarentino: un’esperienza in un luogo incantato, tra boschi e Dolomiti, caratterizzati dalla passione enogastronomica e dalle antiche tradizioni che però convivono con le giuste innovazioni nel rispetto dell’ambiente e in linea con i nuovi trend del settore turistico.
Sei alla ricerca di novità sul mondo del turismo e del benessere? Abbonati alla rivista Area Wellness cliccando qui.